Il mercato delle vacche ovvero dei parlamentari

Categoria: Firme

Abbiamo scritto tempo fa che andare alle elezioni con questa legge elettorale tornava comodo a tanti e in particolare a quelli che detenevano il potere dei partititi  oggi: Bossi e il suo “cerchio magico” contro Maroni; Bersani e i suoi contro Renzi, sindaco di Firenze e altri che lo contestano;  Berlusconi che potrà fare le liste con chi vuole lui. In questo quadro il pennello si intinge nei diversi colori. Tanti eletti presenti nei vari schieramenti, non si sentono più sicuri di essere rieletti e cosa fanno: passano da un partito all’altro in cerca di assicurazioni per il futuro e prende vita e vigore il cosiddetto “mercato delle vacche” noto

a chi fa politica da tanti anni ; ci sono riforme da fare e togliere privilegi alla casta? E questi, chiamati “peoni” si oppongono e saltano da una parte all’altra infischiandosi dei partiti che li hanno eletti e lo possono fare perché vige nella nostra costituzione il “parlamentarismo” ovvero una volta eletti, non rispondono che a se stessi delle loro azioni. Se questi vanno con la maggioranza si dice che li hanno “comperati” se fanno l’inverso si dice che “hanno capito dove sta la ragione" Questi perdenti con FINI e CASINI e altri sinistrorsi senza voti polari,puntano alla legge elettorale proprozionale che permette ogni tipo di governo, come una volta. In tutto questo bailamme fanno capolino le figure dei “salvatori della patria” di cui abbiamo già detto in questo blog e trovano alleati per un governo da loro guidato con chi  ha perso alle elezioni ultime e che smania di entrare nel governo alla barba del voto popolare. Questi poi sono per l’imposta patrimoniale per ridurre il debito, ma non dicono quali misure adotteranno perché non risalga ai livelli attuali nei prossimi 10 anni (livelli di cui sono corresponsabili). Per raggiungere lo scopo loro fanno apparire che tutto va male, malissimo aiutati in questo da chi  finanziariamente riceve benefici e da una Europa dove sembra contino solo Francia e Germani ( a proposito Draghi italiano è direttore della BCE e già i tedeschi gli obbiettano che viene troppo spesso a casa in Italia!) Parlano solo della situazione italiana e non di quella francese dove Sarkozy ha fatto 3 manovre e ne sta facendo un’altra; o degli interessi tedeschi a mantenere tale stato di cose che fanno bene alla loro economia. Morale della favola: elezioni subito per  uscire da questa confusione e mistificazione.

9.11.2011 CW