E la chiamano democrazia. Arrivano nuove carte

Categoria: Firme

dagli Stati Uniti, ma chi avrebbe il dovere di verificarne

l'autenticità fa spallucce, come se fossero fuffa

Vittorio Feltri - Mar, 26/11/2013 - 15:25, Il Giornale

Arrivano nuove carte dagli Stati Uniti. Proverebbero che Silvio Berlusconi non ha ciurlato nel manico nella vicenda dei diritti televisivi.

Cioè che non ha commesso reati e che, pertanto, è stato condannato ingiustamente in primo, secondo e terzo grado a oltre un anno di reclusione. Vero o no? In qualsiasi Paese serio i documenti esibiti, sia pur tardivamente rispetto ai tempi processuali, verrebbero esaminati e valutati. Qui da noi, viceversa, chi avrebbe il dovere di verificarne l'autenticità fa spallucce. Nemmeno li guarda e li respinge, come se fossero fuffa.

Non si fa così. Altrimenti si dimostra in modo plateale che non si tiene conto del diritto di qualunque cittadino a difendersi sino all'ultimo da accuse che comportano addirittura l'esclusione dal Parlamento ovvero dall'esercizio dell'attività più alta che si possa svolgere: quella politica. In Italia, dove domina il pregiudizio, si nega a Berlusconi la possibilità di fornire, a chi ne vuole la «morte civile», nuovi incartamenti da cui si evincerebbe la sua innocenza.

Ciò contrasta con qualsiasi criterio di giustizia: qui non si tratta di ribaltare una sentenza, bensì di vedere se essa sia stata emessa o no senza considerare elementi importanti che potrebbero scagionare il condannato. Perché rifiutare a priori a Berlusconi simile chance? Che senso ha chiudere gli occhi davanti a un dossier di cui si ignora il contenuto? Questa è una mostruosità. Peggio. È la conferma che contro di lui si desidera procedere al solo scopo di farlo fuori, a prescindere dalle sue effettive colpe e indipendentemente dall'accertamento della verità. Per acclarare la quale occorre invece espletare qualsiasi tentativo di approfondire la questione onde evitare errori.

Il sospetto che nasce da queste inadempienze è inquietante: si pretende di liquidare il Cavaliere perché da vent'anni è un personaggio scomodo, talmente scomodo da aver impedito alla sinistra di conquistare il potere e di gestirlo a proprio piacimento. Ora che si è giunti al momento della fucilazione, c'è chi teme che l'esecuzione venga rinviata o revocata. E insiste affinché si premano i grilletti. Subito, senza indugi.

E la chiamano democrazia.