Lavorare tutta la vita. L’austerità è per sempre,

 dice Osborne. In pensione si va a 70 anni

L’austerità funziona, ha detto ieri George Osborne, cancelliere dello Scacchiere inglese, durante quel rito di fine anno che si chiama “Autumn Statement”. Il duro lavoro sta ripagando gli inglesi, la crescita per il 2014 ha un due davanti, sta tra il 2,4-2,5 per cento nelle previsioni, dati così non li può sfoggiare praticamente nessuno, a questo mondo. Non certo chi fino a pochi mesi fa stava sull’orlo di una ricaduta nella recessione come l’Inghilterra. Ma il duro lavoro non è destinato a finire: il premier Cameron aveva già detto che l’austerità sarà “permanente”, e sembrava anticipare una delle misure annunciate ieri, che di permanente ha praticamente tutto.

Per chi è nato nel 1990, l’età pensionabile sarà di 70 anni, che è come dire che i millennials lavoreranno tutta la vita. Il risparmio, per le casse dello stato devastate dalla spesa pensionistica, sarà di 500 miliardi di sterline in 50 anni, e poi c’è il fatto che si vive molto più a lungo rispetto al passato, “questa cosa che un terzo della vita adulta la si passava in pensione è stata una regola empirica per molti anni”, ha detto il vicepremier liberaldemocratico Nick Clegg, per una volta in sintonia con il governo di cui è partner di minoranza. Certo, i costi sociali non sono bassi, ché lavorare tutta la vita cambia le prospettive e le priorità e riapre il dibattito secondo cui le nuove generazioni pagheranno gli sprechi delle generazioni più vecchie. Ma i giovani si sono abituati a tutto, e più che badare ai fardelli che dovranno portare sono lieti di sapere che sono previsti nuovi posti di lavoro, tre milioni entro il 2019. Il problema oggi è trovarlo, un lavoro: se poi si deve stare in ballo fino ai 70 anni ci si adatterà.

6 dicembre 2013 - ore 06:59Il Foglio, 

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