In nome del Quirinale. Letta col forcone

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ottiene la fiducia e sfida Renzi sulla legge elettorale

La lista del premier, la promessa del due per cento, il modello maggioritario e la battaglia dei tempi con il segretario

L’applauso più lungo ricevuto ieri da Enrico Letta durante il discorso con cui ha chiesto e ottenuto la fiducia alle Camere è arrivato dopo la sculacciata rifilata dal premier ai parlamentari a Cinque stelle, i cui esponenti, spesso e volentieri, “fanno a pezzi la  democrazia rappresentativa e incitano all’insubordinazione”. Gli altri applausi, meno scroscianti, sono arrivati quando Letta ha enunciato il suo programma per il 2014: ammortizzatori sociali, istruzione, riduzione costo del lavoro, privatizzazioni, dismissioni pubbliche da 10-12 miliardi e promessa solenne (segniamocela) di un’Italia che dal 2015 crescerà del 2 per cento. Letta, infine, ha anche fissato le coordinate della riforma elettorale, che dovrà avere “un meccanismo maggioritario”. Stesso modello che chiede Renzi (ieri a colloquio con Napolitano). Diversa tempistica. Renzi la vuole subito. Letta a ridosso del Semestre Europeo. Renzi proverà a forzare. Letta è convinto che lo scudo del Quirinale sia sufficiente per respingere gli attacchi. Ci sarà battaglia, altro che tregua.

© - FOGLIO QUOTIDIANO, 11 dicembre 2013 - ore 21:30