Conegliano, Lettera aperta

Categoria: Firme

Alle Maestre della scuola elementare di Collalbrigo.

Alla mia ultima presenza da nonno alla rappresentazione teatrale natalizia, desidero, anche a nome di alcuni nonni  con cui ho parlato, fare a tutte voi i complimenti anche per quella di oggi 7.12.2013 al Dina Orsi di Conegliano Veneto. E per l’impegno personale profuso che continua una tradizione a cui i ragazzi tengono molto e ricordano orgogliosamente  l’esperienza teatrale negli anni successivi della loro vita.  

Siete riuscite a modernizzarla,  a far pronunciare dai ragazzi il nome di Natale, di Gesù richiamandolo così soft, in inglese  il concetto viene meglio, coniugando  le nostre tradizioni con il “modernismo” avanzante con i “nuovi diritti” che demoliscono “i vecchi diritti”.  Cosa non facile nel momento in cui si parla di genitori 1 e 2 (chi sarà l’1 il maschio o la femmina?), di  omosessualità che, secondo l’ONU, dovrebbe far parte di un corso cognitivo sulla sessualità a partire fin dalle elementari quasi che si potesse qualificarla storicamente “normale” in barba alla procreazione e continuazione della specie.  Sessualità senza sentimenti che nei corsi e età successivi porta anche a  considerare la mercificazione del proprio corpo.  Lasciamo perdere i valori cui neanche più la Chiesa sembra impegnarsi  preferendo rispolverare e  contrapponendo la povertà alla ricchezza considerando questa quasi un peccato. Ma siamo in un periodo di forte presenza del marketing in tutti i settori della vita, per recuperare ciò che si è perso per strada in questi anni.

Direi superlativo il coinvolgimento sul palco delle  mamme e un papà e quello che hanno detto dell’impegno e della formazione dei bambini.  Mi auguro non sia stata solo una recitazione ma un messaggio da seguire da tutti i genitori presenti, se attenti a queste cose e molti sono i disattenti.  Mancavano sul palco i nonni non sussidiari nell’educazione dei nipoti (stando però al loro posto).   Idea per il futuro.

Non avete accennato al pacifismo ma ad essere pacifici. Le guerre si studiano o studiavano a scuola e hanno costruito il mondo che poi è un altro modo non ideologico di essere pacifici (viene da piangere per le piccole guerre “pacifiste” tra un genitore che querela un altro per un pugno preso da suo figlio!).

Ho trovato molta sensibilità nel ricordare il “Babbo Natale” defunto e che ha seguito tante recitazioni di questa scuola e promosso, avvicinato la gente disattenta ai nostri valori.

Voi maestre  rimanete ancora un punto fermo per l’educazione tradizionale dei bambini almeno fino al momento in cui sarete influenzate dalle nuove generazioni  che credono che il mondo cominci con loro, la storia non conta, e che la libertà viene confusa con l’individualismo esasperato  e il non ascolto degli altri.

Ho avuto l’opportunità in questi 8 anni di conoscere parlare con diversi genitori e mi sono reso conto quanto difficile sia il vostro lavoro. Ma anche come con poco, una sala piena e partecipante, potete essere ricambiate della vostra disponibilità verso gli alunni.

Passatemi benevolmente questa mia. La vecchiaia incalza ( con la convinzione, sbagliata, di avere una risposta per  tutto).

Grazie e auguri di Buone Feste a tutte voi.

Walter Cadorin