Ior, Francesco rimuove Bertone e rivoluziona

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la commissione di vigilanza

Undici mesi fa, cinque giorni dopo l'annuncio della rinuncia al Soglio pontificio di Benedetto XVI, veniva rinnovata "per un quinquennio" la commissione cardinalizia di vigilanza sullo Ior. Con quel documento, il Papa confermava presidente dell'organismo il cardinale Bertone, estrometteva il cardinale Attilio Nicora (nemico giurato dell'allora segretario di stato) e al posto di quest'ultimo designava il cardinale bertoniano Domenico Calcagno, presidente dell'Apsa. Una decisione che già allora creò accese polemiche in curia, al punto che il provvedimento (insieme alla nomina del nuovo presidente dell’Istituto, giunta a poche ore dalla chiusura annunciata del pontificato) fu a lungo dibattuto durante le congregazioni generali cardinalizie che hanno preceduto il Conclave. Indiscrezioni riportate nei giorni della sede vacante riportarono che sul banco degli imputati finirono Bertone e il cardinale brasiliano, arcivescovo di San Paolo, Odilo Pedro Scherer, membro della commissione. Ma anziché per un quinquennio, questo assetto è durato meno di un anno. Francesco ha infatti deciso di cambiare quattro membri su cinque della commissione. Il solo a essere confermato è il cardinale Jean-Louis Tauran, presidente del Pontificio consiglio per il dialogo interreligioso e protodiacono di Santa romana chiesa. Escono di scena i cardinali Tarcisio Bertone (che rimane camerlengo), Domenico Calcagno, Odilo Scherer e l’indiano Telesphore Placidus Toppo. Tra i nuovi ingressi, c’è quello del neosegretario di stato, monsignor Pietro Parolin. Con lui, entrano in commissione l'arcivescovo di Vienna, cardinale Christoph Schönborn, l'arciprete di Santa Maria Maggiore, cardinale Santos Abril y Castelló, l'arcivescovo di Toronto, il cardinale canadese Christopher Collins.

© - FOGLIO QUOTIDIANO di Matteo Matzuzzi   –   @matteomatzuzzi, 15 gennaio 2014 - ore 12:45