LE PROFEZIE. MANUALE DI CONVERSAZIONE

Categoria: Firme

LE PROFEZIE

- Attendere la prima giornata di freddo per concionare contro i teorici del riscaldamento globale.

- Sostenere che il futuro non è conoscibile, tanto vale spassarsela. Posizione che attesta un atteggiamento smagatamente pragmatico.

- Chiedersi perché, nonostante sia palese che gli economisti non abbiano la più pallida idea di quanto sta per accadere - come dimostra la totale incapacità di prevedere le crisi del ’29 e quella attuale - si continui a dar loro credito. Chiosare che un idraulico o qualunque altro professionista di pari incompetenza sarebbe all’accattonaggio da tempo.

- Ricordare da quanti anni il cd viene dato per morto entro sei mesi.

- Dire che l’uscita dalla crisi è come l’età della pensione: non appena sta per essere raggiunta si allontana. Convenirne.

- Ma Nostradamus non aveva niente da fare oltre che spararle grosse? Dedurne che il segreto sia predire qualcosa che dovrebbe accadere dopo la propria morte, così se non accade te ne puoi fregare. Valutare a seconda del contesto se commentare che, mutatis mutandis, è quello che fanno i governi in Italia da decenni.

- Ricordarsi sempre di dire che il libro elettronico non potrà mai sostituire quello cartaceo.

- Sostenere che nella vita il fuori sync è spesso fatale: negli anni Ottanta fare il creativo era garanzia di successo, soldi e prestigio, oggi si è al limite del disadattamento; per tacere del fatto di essersi disfatti della propria collezione di LP immediatamente  prima che rilanciassero il vinile.

- Ma i Maya dopo che hanno sbagliato la data della fine del mondo li hanno tolti dai libri di storia?

- Pare che la prossima fine del mondo sia il 2036 a causa della collisione con l’asteroide Apophis. Angosciarsene. Soprattutto perché anche l’ultimo Capodanno dell’umanità sarà annunciato da Carlo Conti.

- Apprezzare l’oroscopo de "L’Internazionale" perché ha trovato il modo buttarla in caciara con eleganza.

- Notare che i Testimoni di Geova dal 1914 a oggi hanno previsto la fine del mondo almeno sei volte. Evitare di impegnarsi in diatribe teologiche.

- Ricordare quando da bambino il 7 gennaio si controllavano i biglietti della Lotteria di Capodanno (quella abbinata a Canzonissima, per intendersi) certi di avere vinto. Averne ricavato una frustrazione tale che da allora si è incapaci di giocare a qualunque concorso a premi.

- Teorema del lavoratore dipendente: Nel weekend piove. Primo corollario: Se non piove il bambino ha la febbre. Secondo corollario: Se c’è il sole e il bambino sta bene dovete lavorare.

- Avere avuto un professore di matematica che era chiaramente un mentalista, poiché capiva sempre quando non eravate preparati e vi interrogava immancabilmente.

- Se il livello del mare si innalzerà come più volte previsto, finiranno sott’acqua numerose regioni della terra. Verificare se finirà sommersa anche la zona che più vi sta sull’anima e, nel caso, provare sollievo.

- Esperimento sociale. Stabilire a caso la data della prossima fine del mondo, inventarsi un passo dei Veda che lo confermi e cominciare a diffondere la notizia sui social network, quindi fare a gara con gli amici per vedere a chi tornerà indietro per primo come prossima bufala del millennio.

© - FOGLIO QUOTIDIANO

di Andrea Ballarini, 18.1.2014