La svolta o continuare a lagnarsi?

Categoria: Firme

Dopo le primarie PD ei 3 milioni di voti presi da Renzi,

dentro il partito c’era una euforia fuori del normale. Oramai tutto il PD si vedeva, finalmente, al governo da solo con il 51% di consensi almeno. Non avevano però capito il Renzi se non  quel 18% di ex-PCI che messi in minoranza, ora saltano sui giornali per contestare il futuro Capo del Governo, loro segretario oggi,  e in camera caritatis auspicano che il governi Renzi non nasca. Lo contestano con l’argomento condivisibile non usato per Letta 10 mesi fà : non è uscito da una consultazione elettorale !! Che poi, ci scommetto, sono quelli che fino all’altro giorno criticavano il governo Letta per non aver raggiunto i risultati sperati. Ma nella storia del PD esistono questi comportamenti. Si inneggia al nuovo ma purché sia la proiezione del vecchio. In caso contrario si tira sassi e si cambia.  Ora questo 18% ma forse molti di più,  si è fatto garibaldino e non crede che le riforme sbandierate per anni le possa fare uno che con “ la questione morale” berlingueriana  a cui sono attaccati idealmente , possano essere fatte da uno che non è dei “loro”. Che la Direzione del Partito, esclusi i 16 di Civati, abbia votato per la soluzione Renzi non conta.

Se non si rompe il tran tran, se questo PD non si mette in testa di modernizzarsi, di capire che nuove regole governano il mondo, che Marx, Gramsci, Berlinguer ecc. non sono sostituibili abbracciando le  nuove mode tipo ideologie del genere (gender) di “fabbricazione” di alcuni filantropi americani che incidono anche sull’ONU, che far sparire padre e madre con genitore 1 e 2, che portare le fiabe gay negli asili, non significa essere di sinistra e nuove avanguartdie di un mondo migliore,  staremo altri 60 anni a parlare di riforme dello stato con il paese allo sbando e impoverito dove nessuno e tutti comandano.  

C’è qualcuno nel PD che la pensa diversamente? Faccia un altro partito come ci stà pensando Civati, membro della Direzione , e anche, almeno ci pensava, Landini della FIOM. Se per far chiarezza ci si deve dividere lo si faccia.

 Facciamole subito queste riforme nel lavoro, nell’economia, nella Costituzione senza andare a fare  l’esame, una volta si diceva “bianco pulito” a chi è disposto a farle con Renzi.  

Nella CGIL sembra stia avvenendo questa chiarificazione e lo dimostra la rottura fra la  CGIL e la FIOM di Landini Proviamo a farle queste benedette riforme con chi ci sta  e abbandonando la purezza ideologica che ci ha bloccato in tutti questi anni !!!

Boccuccia di Rose, 20.2.2014