Un missionario di 78 anni agli amici

Categoria: Firme

Di scuola istriani oggi anche coneglianesi          

carissimi amici/amiche,

eccomi di nuovo con voi, il lungo silenzio "scritto"non ha interrotto la nostra comunicazione. Sto bene, direi quasi che sto meglio di salute, di animo e soprattutto per sentirmi e sentirci accompagnati dalla presenza del Signore. Gesù realmente é risorto, nonostante tutte le catastrofi, i naufragi, enigmi e i ritardi nel cammino della storia

Ho presente i vostri nomi, i vostri volti, ricordo alcune vostre parole, sento le vostre preghiere, ricevo i vostri doni.

 Una certa lentezza del mio muovermi ai 78 anni (l'età del Papa), l' emergenza, se non della fame, di una certa scarsitá dell'alimentazione per la gente, e di una abbondante intensitá della guerra, con i suoi costi e le sue conseguenze, misurano e riducono il tempo e consumano forze. Però , con la grazia di Dio, continua la missione e lo Spirito del Resuscitato va davanti (come dice il Veni Creator "ductore sit te praevio vitemus omne noxium") e dà ombra e sole per il cammino.

Ho ancora buone forze per andare per la montagna, visitare infermi, incontrare giovani, cantare con i bambini, seppellire morti, abbondanti, frequentemente minori di età, vittime della guerra.

Tanta gente da consolare che ci trasmette la loro fede sofferta e resistente. Per questo siamo missionari della Consolata. Lo sento dire dalla gente e lo sento dentro di me : se non ci fosse stato il Signore non staremmo dove stiamo. Stiamo navigando in un mare agitato e qualcuno ci dice: "abbiate fiducia, sono Io, non abbiate paura". Non é letteratura, é esperienza. L' altro giorno dopo intense ore di confrontazione armata, nei muri interni ella casa abbiamo raccolto qualche proiettile e visto i segni di 7, 8 tiri di mitragliatrice. Il Signore ci da serenità per continuare a lavorare con la gente. Poi arrivano anche giornate piene di sole , di primavera e di allegria dei bambini. C'é in molta gente una nuova ricerca del Vangelo e un bisogno di fraternità. Papa Francesco ci da una buona mano, con il suo sorriso, le su parole di vicinanza e di fiducia che sono come un pane appena uscito dal forno. 

Uno sguardo nazionale ci porta abbastanza notizie tristi :la politica troppo impastata con il narcotraffico, il paramilitarismo, la corruzione nella vita pubblica e i dialoghi sterili e infiniti tra governo e guerriglia. Settori del campo, della industria e dei trasporti pubblici manifestano frequentemente la loro inconformità con la situazione economica con serie proteste di piazza. Crescono le bande violente di minori di età, lo sfruttamento illegale della minería, soprattutto nelle terre indigene e degli afro-discendenti. Uscire per le strade di notte é altamente pericoloso. La cittá di Cali, nostra vicina, secondo studi recenti, é la terza città più violenta del mondo.

L'acqua scarseggia. C'é siccitá nella costa atlantica del nord del paese, razionamento dell' acqua in alcuna grande cittá per periodi di tempo, molti incendi forestali. Recentemente in un departamento del paese, Casanare, sono morti di sete piú di ventimila animali, in gran parte bestiame di carne e di latte. Serie tensioni, con accuse violente si stanno producendo nella zona di frontiera con Venezuela. In questo panorama di denuncia della situazione non vogliamo dimenticare il bene che non fa rumore né notizia. In questo spazio ci muoviamo in una rete sempre piú fitta di relazioni e contatti con gli altri paesi di América. Certamente questi avvenimenti sfidano la coscienza crítica della comunitá e dei giovani con un appello alla vigilanza e al discernimento, anticipando i tempi che verranno. L' evangelizzazione, i sacramenti, la missione nel territorio, si muovono  dentro di questi segni dei tempi, illuminati dalla Parola e dalla fede in Gesú.

Con il CETEPAN (Centro de espiritualidad, teología y pastoral Nasa) che da Toribío lavora con una decina di "resguardos indígenas" abbiamo priorizzato in questi prossimi anni alcune scelte:

a. diálogo tra Vangelo e cultura Nasa (religione, tradizioni, riti, sciamanesimo, etica, istituzioni, lingua) ,

b. accompagnamento a persone con discapacitá ( molti per paralisi infantile) che vivono nella comunitá e a volte sono nascoste per tradizione o per vergogna,

c. traduzione della Bibbia nella lingua indigena Nasa, collaborando con la Societá bíblica colombiana,

d. accompagnamento e visita alle carceri di Popayán e Santander di Quilichao. Popayán é una delle 5 carceri della Colombia di "alta seguridad" con circa 3.000 detenuti, dei quali un certo gruppo sono indigeni di molti luoghi el paese e anche delle nostre comunitá locali.

Terminando la lettera ringrazio di nuovo voi tutti. Scriveró a alcuno personalmente, anche per l'offerta che mi hanno inviata. Chi può e vuole collaborare sarà ben accolto da tutta la nostra comunità. Sì, ci sono casi di vera necessità.

Lo Spirito di Gesù aiuti nel discernimento . L' importante é la fraternitá.

Vivo un anno di grazia, un jubileo: sono stato ordinato sacerdote a Mondoví il 19 di dicembre del 1964. Cincuanta anni di misericordia del Signore e di cammino con lui e il suo popolo. Se Dio ci presta la vita, come diceva il P. Álvaro Ulcué, verrò in Italia e in Slovenija per Pascua del 2015, per dare grazie al Signore, alla mia famiglia, alla Chiesa locale, a tutti voi che mi avete accompagnato e mi state accompagnando.

Ho saputo dalle mie sorelle che é morto don Maurizio Franco, compagno di scuola delle Magistrali e un caro amico. Alla sua famiglia e a tutti i compagni della IV B  una nuova presenza nel cammino. Per questo crediamo nella resurrezione. Continua il cammino. Con il Buon Pastore e con tutti voi. Nelle mani di Dio e nelle mani degli attori della guerra, soprattutto nelle mani del Padre che sta nel cielo e che cammina sulla terra .

Sono contento di scrivere questa lettera nel giorno delle Palme che é el giorno del cammino di Gesù e del popolo di Dio verso la Pasqua.

A presto, na svidenje, ewcha Guadalupe Ezio

Toribío 13 aprile 2014 - doménica delle Palme

“Il commento del suo amico Mario allegato alla trasmissione della lettera “…Chi mi conosce sa che sono laico, tuttavia un messaggio di questo genere mi intenerisce, mi fa bene allo spirito e, un poco, mi fa vergognare di aver vissuto in gran parte per me. Mario”

Sul significato del "laico", che si confonde con l'anti cristianesimo che non comprende e si inchina solo ad ad "una missione sacerdotale"di un amico di scuola, sarebbe da discutere. Opact