"In Italia troppi veti impediscono il rinnovamento"

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Napolitano: "La riforma della giustizia è urgente".

Poi l'invito ai magistrati: "Siano sobri e sereni"

L'Italia ha bisogno "di un clima nuovo per pacatezza, rispetto reciproco, impegno e rigore nello sciogliere i nodi reali dello Stato democratico". Lo ha detto il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che ha incontrato al Quirinale i giovani magistrati alla fine del tirocinio. Il capo dello Stato si è concentrato proprio sul rinnovamento delle istituzioni e della giustizia, oltre che sui comportamenti che i magistrati devono mantenere nello svolgimento delle proprie attività. Perché ciò avvenga, ha chiarito Napolitano, occorre ristabilire un clima di distensione: "Anche nell'anno trascorso, che definirei di forzoso prolungamento della mia funzione di presidente", ha detto Napolitano, "ho tenuto ferma, per quanto fossero aggressivamente faziose le reazioni, una linea di condotta ancorata al principio della divisione dei poteri". Tuttavia, ha aggiunto il presidente, "ho personalmente sperimentato contraddizioni, incertezze, opposte pregiudiziali in diversi campi della vita istituzionale, che hanno impedito il rinnovamento".

"In Italia c'è bisogno di una nuova e più alta stagione di coesione nazionale, di fervore ideale e morale", ha aggiunto il presidente, un clima "nuovo per pacatezza, impegno, e rispetto reciproco" anche per approvare la tanto attesa riforma della giustizia ("invocata da troppo tempo", ha detto il capo dello Stato), sveltendo un "rinnovamento che tarda ad arrivare". Solo così è possibile "il pieno ristabilimento del rapporto di fiducia con i cittadini".

Napolitano si è poi espresso sul ruolo che i magistrati devono ricoprire e sugli atteggiamenti che devono assumere. In particolare, occorre mantenere "serenità e sobrietà di comportamenti professionali e anche privati" ed evitare "i protagonismi personali, la trascuratezza nel redigere e nel consegnare i provvedimenti", perché queste sono cose che "incidono sull'immagine di terzietà del magistrato provocando sfiducia nella società e censure in sede europea".

© - FOGLIO QUOTIDIANO, 5 maggio 2014 - ore 13:05