Lettere al Direttore IL Foglio 7.10.2014

Categoria: Firme

Non direi proprio che Francesco è un socialista

petulante

1-Al direttore - Primi divorzi tra i renziani. Presto, si convochi un sinodo alla Leopolda!

Maurizio Crippa

1-Al direttore - In Ucraina si è avviata la campagna elettorale per il nuovo Parlamento. Davvero tanti i candidati provenienti dalle strutture militari e paramilitari create e rafforzate negli ultimi mesi, in regime di semi-autonomia e talora anche con spirito di contrapposizione ai corpi regolari delle Forze armate. C’è, insomma, la sensazione di una disintegrazione permanente dell’autorità statuale già avvertita al tempo dell’autodifesa di piazza Maidan. In questo clima di passaggio dai passamontagna ai banchi parlamentari i peccati e le responsabilità del putinismo sono abbastanza veniali.

Luigi Compagna

2-Al direttore - Emanuele Macaluso, verso il quale lei nutre considerazione e rispetto, a una domanda di Repubblica sul governo ammette che appare debole e che “Renzi accentra, ma il premier non ha un retroterra tale per poter fare a meno di una buona squadra. Ne avrebbe bisogno anche lui”. Un altro petardo?

Roberto Alatri

Un giudizio politico scoppiettante, preceduto da un riconoscimento di abilità al ragazzo, anche condivisibile. Comunque Macaluso è per me un padre, per tante ragioni, e i figli si emancipano dai padri, a loro spese.

3-Al direttore - “Renzi è come Monti, ma siccome è simpatico, ci fotte con simpatia”. Peccato che questa frase non sia mia ma di Matteo Salvini, segretario della Lega. Dalla posizione di centrodestra in cui mi trovo, considero anche la Lega una possibile opportunità di alleanza. Ciò che assolutamente mi colloca contro è considerare Ncd di Alfano un possibile interlocutore, almeno con Alfano responsabile di quel partito. Abbiamo troppe esperienze del passato per commettere altri errori. Piuttosto ancora all’opposizione, soli o con la Meloni, coerente nel suo percorso e infatti in crescita.

Leopoldo Chiappini

Salvini, Alfano, Meloni: con tutto il rispetto, sbadiglio.

4-Al direttore - Una domanda, ma piccola piccola e abbastanza umida. Secondo lei ha un futuro un paese che multa un sindaco (quello di Bellano, sponda lecchese del lago manzoniano) perché una cascata fa troppo rumore?  Nell’attesa mi rivedo “Niagara’’, con Marilyn Monroe. E senza multe.

Gino Roca

5-Al direttore - “Diritto fondamentale al lavoro e accesso al welfare per tutti. Lo sfruttamento dello squilibrio internazionale nei costi del lavoro fa leva su miliardi di persone che vivono con meno di due dollari al giorno, un tale squilibrio non solo non rispetta la dignità di coloro che alimentano la manodopera a basso prezzo, ma distrugge fonti di lavoro in quelle regioni in cui esso è maggiormente tutelato. Si pone qui il problema di creare meccanismi di tutela dei diritti del lavoro, nonché dell’ambiente, in presenza di una crescente ideologia consumistica, che non mostra responsabilità nei confronti delle città e del creato. Si tratta, allora, di vincere le cause strutturali delle diseguaglianze e della povertà”.

Chi l’ha detto? Bertinotti, la Camusso, Landini o Che Guevara? No! Nientemeno che Papa Francesco! Per analogia, sarebbe come se Marx, invece di lanciare strali contro il capitalismo avesse ammonito “compagni, ricordatevi che la vita eterna è quella che inizierà subito dopo la morte. Sarà preceduta per ognuno da un giudizio particolare ad opera di Cristo, giudice dei vivi e dei morti, e sarà sancita dal giudizio finale, vale a dire il paradiso, il purgatorio o la dannazione eterna nell’inferno”. Il colmo, non sono tanto gli “ordinari”  e quotidiani fuori tema di Bergoglio (il 90 per cento delle sue omelie concernono tematiche politico-sindacali che nulla hanno a che spartire con la fede e la dottrina), quanto piuttosto la quasi totale assenza di spirito critico dei fedeli verso un uomo di Dio che ha scambiato la chiesa per un’ong atta a debellare i mali del mondo. La barca di Pietro non può fare diversamente che andare a picco.

Gianni Toffali

Mi piace che un po’ anche dispiaccia con retta intenzione, questo Papa, ma lo seguo, e la sua predicazione biblica non è, le assicuro, al 90 per cento petulanza socialista. Mi creda.

6-Al direttore - Grazie per il lucido, coraggioso e ineccepibile editoriale sul sindaco De Magistris. La stupida (e a mio  modestissimo avviso in più parti viziata da anticostituzionalità) legge Severino non è purtroppo il solo esempio di un Parlamento che legifera  contro se stesso e la sua centralità costituzionale. Se non erro anche De Magistris è da considerarsi innocente fino a sentenza definitiva, e dunque non suscettibile di pene e sanzioni punitive, per altro irreparabili se dovesse poi essere definitivamente dichiarato non  colpevole. Senza aggiungere che la  sovranità popolare ha il diritto di esprimersi liberamente in sede elettorale anche in presenza di sentenze giudicate ingiuste.

Gianfranco Trombetta