Il prosciutto cotto può essere senza maiale:

lo stabilisce un decreto

19 ottobre 2014 Libero

Il prosciutto cotto può essere senza maiale: lo stabilisce un decreto

Una (presunta) prelibatezza che piacerà parecchio agli islamici. Già, perché stiamo parlando del prosciutto senza maiale. Nel dettaglio il prosciutto cotto e il pregiatissimo culatello, rigorosamente senza maiale. E' quanto prevede una bozza di decreto messa a punto dai ministeri delle Politiche Agricole e dello Sviluppo Economico, obiettivo regolare la produzione e la vendita di alcuni salumi. Il decreto, però, modifica alcuni standard delle eccellenze del made in Italy: arriva il via libera all'uso di aromi sintetici per correggere sapore e colore delle materie prima, arriva la possibilità di aumentare l'acqua impiegata durante la lavorazione dei prodotti e, soprattutto, arriva il via libera per la denominazione di "prosciutto cotto" per quei prodotti fatti con altri tipi di carne, quali tacchino e cavallo. Il provvedimento prende atto dei cambiamenti avvenuti negli ultimi dieci anni nel mercato e nelle normative europee e aggiorna un decreto del 2005. Una circostanza, quella di poter chiamare "prosciutto cotto" ciò che prosciutto cotto non è, che non piace affatto all'organizzazione degli imprenditori agricoli. Come non piace il caso del culatello. Il nuovo provvedimento, infatti, introduce l'uso di foderi artificiali e permette il rivestimento meccanico della cotenna, due fattori che ben si discostano dal culatello classico.

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