Da 8 mesi Matteo Renzi sulla cresta dell'onda
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Si può asserire che il disegno di legge
di Stabilità ha tardato giorni, prima di arrivare in Parlamento. Si possono citare esempi di decreti-legge bloccati per sette, dieci, perfino quindici giorni, prima di approdare in Gazzetta (e l'urgenza, costituzionalmente obbligatoria?). Si possono riscontrare i tempi man mano annunciati da Matteo Renzi, per raffrontarli con la realtà, e si vedranno le pesanti distanze fra promesse e realizzazioni. E via di questo passo.
Tuttavia l'impressione che si ricava da sondaggi, da reazioni della gente, da commenti degli avversari politici, da riflessioni dei commentatori, è che R. stia sulla cresta dell'onda. Anzi, certe esternazioni gli recano un forte vantaggio d'immagine. La sparata sul cosiddetto bonus bebè è esemplare: il presidente del consiglio sa vendersi magistralmente. La gente comune poco afferra delle coperture per i «regali» da 80 euro: non s'interroga su eventuali incrementi tributari, nella convinzione che, se anche ci fossero, riguarderebbero altri. Si è vista la popolarità del bonus alle europee: l'annuncio di domenica, per un altro bonus, recherà altro consenso a R.
Fra le difficoltà che Fi incontra nell'attrarre simpatie, ammesse nemmeno a mezza bocca da alcuni dirigenti, rientra l'abile risucchio del presidente del consiglio verso i propri elettori. Si noti che Renzi è accorto: ara sulla destra, ma non dimentica di coprirsi, come può, a sinistra. Fra l'altro la sua sinistra interna appare frastornata, divisa, rabbiosa ma come impotente.
Fin quando durerà questo momento d'oro? Non ci sono precedenti per una continuità di tanti mesi, in Italia. I nemici, interni ed esterni, si augurano qualche pesante fallimento, per la situazione economica o finanziaria.
di Marco Bertoncini Italia Oggi, 21.10.2014