Pat e edificabilità a San Pietro di Feletto

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Mi pare che nei P.A.T. (piani attuazione territoriale) l’area destinata alla

edificazione sia in proporzione ai terreni  liberi, Quindi esiste una autolimitazione ma ce la diranno poi. Adesso concentriamoci su criteri di indirizzo. Una domanda è: era necessario metterlo in cantiere ora? CW scrive che sarebbe stato meglio prima sciogliere i nuovi nodi posti da una inziale e possibile continuazione di mutamento della organizzazione istituzionale del territorio che la cancellazione delle province, così come le conosciamo, potrà avviare compresa quella della formazione di aree comunali più ampie delle attuali , Unioni di Comuni.

E’ una lettura politica che guarda al futuro, che tiene conto delle attuali difficoltà operative dei piccoli comuni  a fronteggiare ed equilibrare servizi e strutture per i cittadini rispetto alle scarse risorse che dispongono e che li portano a dedursi ,caritevolmente, i gettoni di presenza nei Consigli Comunali per far rientrare nelle casse modesti importi. Risorse che non aumenteranno per l’adozione del PAT.L’abbraccio questa lettura. Questa avrebbe dovuto essere la novità e non i P.A.T. che, come i PRG, riguardano i confini attuali dei comuni, come nei PRG, e non tengono conto invece dello sviluppo e funzioni assunte da alcuni anche per conto degli altri. Ma cosa avrebbe potuto fare in questa situazione il gruppo civico che sostiene il Sindaco Dalto visto che i partiti PDL e Lega con la loro organizzazione sovra comunale non hanno mai posto e non lo pongono ora questo problema? Se il localismo, risolvere i problemi del proprio comune disinteressandosi dei rapporti con il territorio circostante, può essere legittimo per una civica comunale, non giustificabile è per quei partiti che hanno un respiro e un progetto  politico provinciale, regionale e nazionale. La Lega nata con il localismo sta dimostrando con la diminuzione dei voti che questa politica non paga più. La gente ha capito che guardarsi in casa non basta più per superare una crisi economica che ci riporta indietro di 30 anni. Spero che almeno negli indirizzi venga colto e fatto capire ai cittadini che questo PAT è ancora un passaggio in vista di una programmazione territoriale più ampia e che ciò tornerà a vantaggio delle diverse comunità, del loro modo di vivere, di relazione con la pubblica amministrazione meno burocratica e più vicina ai cittadini. C.Conte 14.03.2012