Donna Assunta Almirante: «La destra non c'è più»

Categoria: Firme

La vedova di Almirante smentisce il ritorno dei fascisti: «La disperazione porta alla malavita». Ma scarica Alemanno. Ed elogia il lavoro di Napolitano

INTERVISTA di Antonella Scutiero | 22 Dicembre 2014 Lettera 43

Donna Assunta Almirante è la vedova di Giorgio Almirante, leader del Msi morto nel 1988.

Parole come «terrorismo nero», «neofascismo», «militanti di destra» sono tornate nelle ultime settimane sulle prime pagine dei giornali. 'Colpa' della scoperta di un gruppo clandestino che, richiamandosi agli ideali del disciolto movimento neofascista Ordine Nuovo, progettava «azioni violente contro obiettivi istituzionali», ponendosi come obiettivo quello di fondare, alla fine, un partito. Ma la responsabilità è anche delle pagine riempite con i dettagli dell’inchiesta 'Mafia Capitale'.

NOSTALGIA PER ALMIRANTE. Tutto questo mentre in giro per l’Italia i vecchi militanti celebrano il centenario della nascita di Giorgio Almirante. Che sembra assai lontano dalle cronache di oggi.

«Gli italiani sono un popolo in decadenza, senza più valori», dice a Lettera43.it l'89enne vedova Almirante, donna Assunta, come la chiamano tutti, «non c’è terrorismo, solo disperazione» (guarda le foto).

DOMANDA. C’è stato un maxi blitz nei confronti di un gruppo clandestino ispirato a Ordine Nuovo.

RISPOSTA. Ordine nuovo, in cui in origine c’era anche Alemanno. Vuol dire Rauti, insomma.

D. Che ne pensa del ritorno del terrorismo nero?

R. Ma non c’è un terrorismo nero. Per la verità non ci sono manco più i neri, nemmeno loro vengono più in Italia.

D. Eppure il blitz dimostra che il ritorno del terrorismo c’è.

R. C’è solo amarezza, dispiacere, la gente è disperata perché non lavora. C’è un degrado che fa paura. È il degrado il problema e la causa di quello che vediamo.

D. Cioè?

R. Siamo un popolo in decadenza, senza più valori, niente cui poggiarci. Non c’è lavoro, c’è disperazione, e la delinquenza sembra l’unica strada. Dove sono i nostri valori, quelli che hanno reso grande il popolo italiano? Altro che invasione. Non c’entrano gli extracomunitari, siamo noi che siamo cambiati.

D. Una risposta alle argomentazioni leghiste?

R. Qui non c’è lavoro e la gente si dà alla malavita. Siamo un popolo orfano, senza padre né madre. Non ci sono gli italiani cui eravamo abituati, educati, signori. In giro sa cosa vedo?

D. Cosa?

R. Solo prepotenza e maleducazione. Ho girato l’Italia per celebrare il centenario della nascita di mio marito, ma gli italiani non ci sono più. Abbiamo dimenticato la nazione di ieri. Non si crede più a nulla, nemmeno a Dio.

D. In questa Italia senza valori e delinquente come vede Mafia Capitale e la richiesta della procura del carcere duro per i capi?

R. Ho l’impressione che non si riesca a dare un parere, si leggono tante cose sui giornali. Bisognerà vedere come va a finire, a cosa porteranno le indagini, sennò a dare un giudizio affrettato ci troviamo con le querele.

D. Si sarà fatta un’idea?

R. Davvero, un parere su quello che succede non lo posso dare, aspetto notizie che siano vere.

D. Però sono coinvolte tante persone riconducibili alla destra.

R. Ma io Carminati non l’ho mai sentito nominare.

D. Ci sono Gianni Alemanno e suoi amici di gioventù.

R. Non sono mai stati nella nostra area. Loro erano all’opposizione di Almirante, e questi erano i seguaci di quell’area. Non erano nomi rilevanti. Anche Alemanno è venuto alla luce dopo, con la nomina a sindaco.

D. Qual è il suo giudizio su Alemanno?

R. Non credo che lui abbia potuto approfittare e farsi valere di cose che non gli appartenevano. Gli si può contestare il chiasso della piazza quando lui e i suoi amici erano giovani, ma mai saputo che erano stati approfittatori. Però era un altro periodo.

L'eredità persa della destra di Almirante

D. Che significa?

R. Erano altre epoche, non erano mica al governo questi. La destra aveva un partecipazione politica, ma non incarichi. Quindi non è che possiamo sapere se sarebbero stati all’altezza. Adesso io metto un punto interrogativo su tutti, ma per quello che so Alemanno non ha mai approfittato di nulla. Mai avuto sentore di questo. Sa come diceva mio marito?

D. Come?

R. Diceva «Non dovete essere consiglieri comunali, ma carabinieri». È questa l’educazione che davamo alla nostra gente. Questa gente che non ci appartiene, gente nuova non la conosciamo. E su di loro non possiamo dare giudizio.

D. Comunque rappresentano una destra ben diversa da quella di suo marito.

R. Debbo dire che la destra che conosco io non c’è più.

D. Non c’è nessuno che possa esserne erede?

R. No, ora no. La gente di destra non è sparita, i giovani ci sono e sono anche validi, ma si è fatta da parte per una certa cautela.

D. Perché?

R. Forse non si riconoscono in questa nuova destra, che le devo dire. Non c’è spazio.

D. Intanto presto si dovrà trovare un successore di Giorgio Napolitano.

R. Io tremo a questo pensiero. Napolitano è stato un bravissimo presidente, ha saputo mantenere l’equilibrio non cedendo né alla gloria né all’apostolato.

D. Non è certo della sua parte politica.

R. È una persona seria, com’è molto difficile trovarne oggi: anzi, non ce ne sono. Ha un’educazione superiore alla norma, ha saputo equilibrare la sua presenza facendosi rispettare e dando anche rispettabilità al popolo italiano.

D. Chi potrebbe succedergli?

R. Bisognerebbe chiamare Chi l’ha visto.

D. Dell’ipotesi di una donna al Quirinale che pensa?

R. Io francamente ancora non la vedo, ci vuole una presenza che sia come quella di Napolitano, un grande uomo si è fatto rispettare e non ha dato fastidio. Qualcuno che abbia la sua dignità.

D. E non c’è?

R. Ma come trovarlo oggi in un Paese di presidenti del Consiglio che nascono e muoiono nella stessa giornata? Gente che non ha capacità di dirigere, non so con quale coraggio si presentino al popolo.

D. Mi pare di capire che non sia una fan di Renzi?

R. Mi fa ridere. Come può avere la capacità di risolvere problemi? Qui manca il lavoro, la fetta di pane.

D. Il lavoro è una delle priorità del suo governo.

R. Ma dove le mette le mani? Siamo in una condizione paurosa, in Italia non c’è lavoro, non c’è più nulla. Non ci siamo manco interessati di quei due poveri disgraziati ospiti dell’India, questa è una cosa vergognosa. Questo popolo silente, ora mortificato, ha perduto l’uso della parola. Pure le mogli, ma dove sono? Al posto loro avrei dormito in strada.