Isis, l’appello del padre del pilota. Gli USA

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«Il jet non è stato abbattuto». Il genitore del tenente giordano catturato dai jihadisti: «Liberatelo, è un buon musulmano». Washington smentisce che l’F-16 sia caduto per azione di Isis

di Redazione Online IL Corriere della Sera

«Spero che Dio riempia il vostro cuore di pietà, liberatelo». È un grido di dolore l’appello di Youssef al Kassasbe, padre del pilota giordano Muadh al Kassasbe, il 27enne tenente Muath al-Kasaesbeh catturato dall’Isis in Siria, vicino a Raqqa. L’uomo si è rivolto ai jihadisti chiedendo il rilascio del proprio figlio. «Vi imploro liberatelo è un devoto musulmano - ha aggiunto il fratello del pilota, stando a quanto scrive il sito di news Ynet - nelle sue missioni aveva il Corano sempre con sé». L’uomo è stato catturato dopo la caduta del suo aereo che i miliziani affermano di avere abbattuto con un missile terra-aria, circostanza questa smentita dagli Stati Uniti. Il rapimento del pilota ha destato grande sconcerto in Giordania e nel mondo intero, anche dopo le foto pubblicate dai suoi rapitori che mostrano il pilota con aria spaventata mentre viene spinto da un gruppo di miliziani. Il re Abdallah II sta «seguendo da vicino e con grande attenzione» tutta la vicenda e si è augurato che al Kassasbe possa ritornare dai suoi cari sani e salvo.

La versione del Central Command

Nel frattempo gli Stati Uniti smentiscono che i militanti dello Stato islamico abbiano abbattuto un F-16 giordano durante un raid, affermando invece che l’aereo si è schiantato nel nord della Siria e confermando che un pilota è stato preso prigioniero. Le prove indicano che lo Stato islamico «non ha abbattuto l’aereo come invece sostiene l’organizzazione terroristica», ha detto il generale Lloyd Austin, a capo dello U.S. Central Command, senza però precisare quali sarebbero state invece le cause dello schianto e definendo i giordani «dei partner di alto rispetto e valore».

Da Washington arriva anche il sostegno per recuperare il pilota e l’assicurazione che gli «Usa non tollereranno tentativi da parte dell’Isis di rappresentare in modo errato o sfruttare questo sfortunato incidente aereo per i loro propositi», ha aggiunto il generale Austin.

«I ceceni vogliono giustiziarlo»

E mentre Amman garantisce massimo impegno per il recupero dell’uomo non c’è alcuna novità sulla sorte il pilota. È stata anche creata una cellula di crisi per «mobilitare tutte le risorse», scrive il quotidiano governativo Al-Rai. «Siamo fiduciosi: il nostro bravo pilota sarà liberato». Un attivista di Raqqa, roccaforte dell’Isis in Siria, ha riferito che i jihadisti sono divisi sulla sorte da destinare all’ostaggio. Alcuni di loro, soprattutto «i ceceni» vorrebbero giustiziarlo”, altri secondo lui preferirebbero tenerlo in vita. L’Isis ha giustiziato moltissimi soldati, soprattutto dell’esercito siriano, catturati in combattimento.

25 dicembre 2014 | 13:00

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