Il Pd è inquinato dai cattolici.

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E Grillo è come il divino Otelma, ma c'è la voglia di votarlo.  Grillo in fondo “somiglia

al Divino Otelma”, ma i voti “li toglie soprattutto al Pd”. E “la tentazione di dare una spallata è forte”. Perché “il Pd è un disastro”: è un partito che “ha cambiato tante volte nome” e anche “anima”. Intriso, com’è, di cattolici, che “inquinano”, con il loro essere tali, le decisioni politiche. Eppure, una differenza, tra destra e sinistra, esiste ancora. “E chi dice che non c’è, è di destra”. E’ una frustata sorda e corrosiva, quella che Claudio Sabelli Fioretti sferza dalle colonne di ItaliaOggi sul groppone della nomenklatura democrats. L’ex direttore di Cuore non ha perso nulla del suo sarcasmo urticante. Laicista per credo, irriverente per indole, Fioretti gioca di fioretto. E niente risparmia ai totem del partito che gli scalda, meglio, gli intiepidisce il cuore.

Domanda. Iniziamo con il suo passo di un suo articolo pubblicato su Io Donna. Lei scrive: “Quando ero giovane, tutte le volte che si doveva andare a votare, si diceva: votiamo Pci ma è l'ultima volta eh? Anno dopo anno, con la stessa dichiarazione di voto, sono diventato vecchio. E' cambiato soltanto il nome del partito. Votiamo Pds ma è l'ultima volta, eh? Votiamo Ds ma è l'ultima volta, eh?  Votiamo Pd ma è l'ultima volta, eh? Ne abbiamo viste di tutti i colori”. Il suo cuore, che batte a sinistra, rivela diverse aritmie..

Risposta. Basta evitare l'infarto. Il quadro politico è molto confuso. E quindi preoccupante. A sinistra ci aspettavamo di più. Adesso che Berlusconi si è tolto di mezzo, ci vorrebbe un Pd forte, con le idee chiare, con pochi punti di forza ma entusiasmanti. Invece non sa nemmeno se andare con Casini o con Di Pietro. Non ha idea del suo futuro politico. E’ combattuto, diviso sui temi economici, su quelli etici, perfino sul sostegno al governo Monti. Grande confusione sotto il cielo di Bersani.

D. In più c’è un Grillo che canta…

R. Si, c’è questa scheggia impazzita, che colpisce soprattutto la sinistra. Per cui molti, me compreso, sono indecisi se dare una spallata o meno a tutto quanto, sostenendo un movimento che è quanto di più nuovo ci sia sul mercato politico. Grillo non è antipolitica. Rappresenta un movimento serio, che va preso in considerazione senza tante arie di sufficienza. Anche perché, alla fine, pur prendendo voti dalla destra, ferisce soprattutto il Pd. Il caso Parma è sotto gli occhi.

D. E stata la catena evolutiva del Pci-Pds-Ds-Pd ha innescare il suo scetticismo? O, semplicemente, ha fatto da megafono a un “tafazzismo” che, si dice, l’elettore Pd viva da anni...

R. Mah.. io, normalmente, sono un ottimista, non uno scettico. Anche in politica. Guardi, probabilmente quel che sto per dire è una sciocchezza politicamente, ma il fatto che un partito cambi così tanti nomi in poco tempo è un vero disastro. Anche, perché, ha cambiato contemporaneamente anima.

D. Anima?

R. Ogni tanto mi chiedo se il Pd voglia veramente bene ai lavoratori. E poi questa forte presenza cattolica è inquinante e insopportabile. Intendiamoci, nel partito comunista i cattolici ci sono sempre stati. Ma l’essere cattolici non era la loro caratteristica principale. La loro caratteristica principale era essere comunisti. Adesso, nel Pd, i cattolici si sentono per prima cosa cattolici e poi, eventualmente, di sinistra.

D. Di sinistra?

R. Si, insomma, del Pd

D. E questo non le piace?

R. Questo crea molto disagio in quelli come me, che preferiscono fare il tifo per un partito che non abbia nulla di cattolico. Vede, io ritengo che l’essere cattolici non debba minimamente influire sulle decisioni di un politico.

D. Neanche su quelle etiche?

R. Essere cattolici è una cosa intima, dell’anima. Le cose etiche riguardano la propria sfera personale. Il mio essere cattolico non deve influire sulle decisioni e sugli indirizzi assunti dallo stato. Molti democristiani di una volta erano più laici di molti “comunisti” di oggi.

D. Facciamo un esempio.

R. Se ritengo che l’omosessualità sia contro natura, va benissimo, sarò così cretino da pensarlo, ma questo non deve spingermi a fare leggi, o a non farle, andando contro la libertà e i diritti degli omosessuali. Al contrario, questo è l’approccio che hanno alcuni dei cattolici militanti nel Pd. Loro vogliono decidere per tutti, in base alle loro convinzioni etiche. Dicono che è la Costituzione a stabilire che la famiglia debba essere composta da un uomo e una donna. E' una palla colossale.

D. Torniamo a lei. Non sarà uno scettico, ma è dai tempi di Cuore, di cui è stato direttore, che graffia la politica con toni sarcastici, smontando pezzo a pezzo gli entusiasmi dell’ideologia

R. Le ideologie possono causare dei drammi. Tutti i grandi misfatti sono stati fatti in nome delle ideologie. Bisogna stare più terra terra. E l’ironia ci aiuta. Il passaggio dall’ideologia al fanatismo è pericolosissimo. Il contrario, nella mia visione, è il laicismo. Conosco molti cattolici laici e molti comunisti fanatici. E clericali.

D. Resta il fatto che il machiavellismo non appartiene al corredo della sinistra storica. Che anela al sogno, a cambiare l’uomo, il mondo…

R. Non appartiene alla sinistra? E D'Alema non è machiavellico? Si, è vero, certo, non è machiavellico, perché è il Machiavelli in persona! E, come tutti i Machiavelli, finisce sempre per cascar male. A me non piace il machiavellismo. Si è capito?

D. Nel 1983 ha scritto Spadolini, il potere della volontà. Che distanza passa tra i politici della Prima Repubblica e la classe politica attuale?

R. Ai livelli alti c’è un abisso. Resto basito quando penso a Fanfani. Era un personaggio che noi, giovani estremisti di sinistra, disprezzavamo, ma che rispetto ora, Fanfani è un monumento alla politica. Oggi abbiamo leader di partito che non valgono un decimo di Fanfani. Eppure, per noi, lui era il massimo del minimo. Allora avevamo Berlinguer, Amendola, anche Moro. Avevano tutti un senso dello stato che adesso si sognano. Oggi non esiste uno statista. Questa parola, essere statista, è meravigliosa: vuol dire avere una dimensione del futuro del paese. Nessuno ha questa visione. Non vedo statisti in giro, neanche piccoli piccoli. Nessuno dei leader attuali in circolazione resterà nella storia politica italiana. Nessuno, se non Berlusconi, in negativo.

D. E Napolitano?

R. Di Napolitano non vorrei parlare, altrimenti mi insultano tutti. Stendo un velo pietoso su un Presidente della Repubblica che sta perdendo una buona occasione per fare bella figura.

D. E Monti?

R. E’ un tecnico, non un politico. Vedremo cosa diventerà…

D. Un segno dei tempi lo diede nel 2004. Scrisse Voltagabbana, dedicato ai personaggi che cambiano spesso idea in "http://it.wikipedia.org/wiki/Politica"politica.

R. Già. Allora, l’immagine dei Voltagabbana era importante. E forte. Oggi, invece, non si può voltar gabbana, perché nessuno sa chi è, nè dove sta. Attualmente, ci sono tre persone che probabilmente scenderanno in politica, ma non si sa se a destra o a sinistra: Monti, Passera e Montezemolo. E la cosa incredibile è che nessuno si meraviglia di tutto ciò. Sia la destra, sia la sinistra hanno fatto la corte a Montezemolo e a Monti. E Passera, che è di sinistra, se scende in campo, scenderà sicuramente a destra. A questo punto, la figura del Voltagabbana è superata dai tempi.

D. Cos’è di destra? Cos’è di sinistra? Cantava Gaber…

R. Adesso va di moda dire che destra e sinistra non esistono più. E' una sciocchezza. Esistono ancora, e ben distinte. Di più. Penso che, chi dice che non esistono più destra e sinistra, è di destra!

D. Da buon pastore, lei pasce in radio la nota trasmissione "http://it.wikipedia.org/wiki/ Un giorno da pecora "Un giorno da pecora". E tra i suoi ospiti ha avuto un disk jockey d’eccezione: DJK, dove K sta per Cossiga.

R. E’ stato un grande nostro estimatore. Siamo ancora affezionati al suo ricordo. Era un personaggio controverso, ma simpaticissimo. Il 90% delle cose che diceva non le pensava. Le diceva perché si riteneva svincolato dalla verità. Mi disse una frase bellissima: “Bisogna dire la verità, ma solo a quelli che ne hanno diritto”. Dire una bugia a chi non ha diritto di sapere la verità è del tutto legittimo.

D. Condivide?

R. No. Apparteneva alla categoria di quelli che dicono: “E’ vero, ho fatto questo, ma se non lo avessi fatto, sarebbe stato peggio”. Io e Lenin, al contrario, siamo dell’idea che la verità sia sempre rivoluzionaria. Mi spiace solo che Lenin  l’abbia detto prima di me.

D. Cosa penserebbe oggi DGK dell’egemonia di frau Merkel?

R. E’ impossibile saperlo: a una domanda del genere avrebbe risposto con un aneddoto. Non so quale. Ma Cossiga aveva un aneddoto per ogni persona. Di ognuno, conosceva tutta la vita. Poteva citare frasi ed episodi di chiunque. E questo fa pensare.

D. E lei cosa ne pensa?

R. Sono combattuto. Non c’è salvezza per noi fuori dall’Europa; mi piacerebbe più unità economicamente e culturalmente. Ma, se l’unità economica è raggiungile, quella culturale no. Come può nascere una nazione con 20 lingue diverse? Io posso convincermi delle ragioni della Merkel, solo se la ascolto e capisco quello che dice. Se, invece, devo passare dalla mediazione dei giornali passo per forza dalla loro interpretazione politica

D. Dai campi elisi a quelli astrologici della politica. Nella sua trasmissione si avvale della consulenza del Divino Otelma per leggere i fondi del caffè del politico di turno. Stiamo messi così male?

R. L’arrivo del divino Otelma, alla fine della trasmissione, sono i nostri fuochi d’artificio. E’ la follia finale di una trasmissione seria.  E’ il nostro modo di prendere le distanze da una politica che dice spesso “stronzate” molto più gravi di quelle pronunciate da Otelma. Eppoi, il Divino ha molte più persone che gli credono, di quante oggi ne abbiano molti politici. Pensa a quando senti uno che racconta: “io sono sceso in campo per spirito di servizio”. Una roba così, neanche il Divino Otelma ha il coraggio di dirla..

D. L’ultimo della serie è Grillo.

R. Grillo? Beh, diciamo che lui qualche somiglianza col divino ce l’ha

- Di Luigi Chiarello  da Italia Oggi del 26.7.2012