Concluso il Consiglio Comunale di Conegliano: pareggio

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La mozione di sfiducia della opposizione contro l’Assessore Basciano non

è stata approvata: 12 voti contro e 12 a favore. Dibattito da dimenticare. Nervosismo nella maggioranza. Dopo anche l’esposizione dei fatti del Sindaco e  Basciano che ammette l’errore, si comprende che la posta è un’altra e che l’opposizione punta a mettere in difficoltà la Giunta sollecitata a farlo da alcuni dissidenti del PDL. Ci si attarda a trovare giustificazioni temporali del viaggio da parte di alcuni del PDL: più parlano più danni fanno.  Il PD, , con tre interventi fa capire che non tutti la pensano nello stesso modo in questa pasticciata operazione. Foiadelli, primo firmatario della mozione, da una impronta giuridica ai fatti accaduti e parla, riassumendo, di negligenza; Benedet, l’unico degli intervenuti,  affronta il problema per quello che è veramente: politico e strumentale e la maggioranza  lo ascolta attenta . Dice, seguendo il pacato e meno carico di suspense intervento di Foiadelli”.. una parte della maggioranza non  può promettere a noi una Giunta e una maggioranza diversa da quella uscita dalle urne prendendo spunto dai fatti Basciano, ma eventualmente doveva farlo prima della consultazione elettorale…” e ancora “ il peccato di Basciano c’è ma è veniale e non meritava tutta questa attenzione  creata dalla mozione ( prima Foiadelli aveva detto ..”che non ci saremmo neanche accorti se.. “) . “ ..i problemi su cui misurarsi sono altri e ben più importanti per la città e noi siamo qui per controllare e collaborare se vi aprite a un vero confronto  non a parole con la  opposizione… io  voto  si alla mozione per spirito di gruppo”.  Feltre difende a spada tratta le ragioni della mozione, con  superbia culturale e  secondo le vecchie usanze comuniste e  per  abbellire e dare sostanza “democratica” al suo intervento arriva a citare la Costituzione e imbonire la dissidente Mirto. Barricadiero fa comprendere che è lui l’interlocutore sotterraneo dei dissidenti PDL. Alla fine sarà l’unico che ha perso fidandosi della fronda PDL e inseguendo obiettivi di potere politicamente immaturi. Regola sacrosanta: no voti no potere. Della disfatta politica darà poi la colpa al “socialista” secondo la sua onnipotenza ideologica e non riconoscerà mai di essere stato abilmente usato.

I cinque dissidenti PDL sono i vincitori della serata. Prima accolgono la proposta del voto segreto sulla mozione creando aspettative,  poi , fatti i conti dei presenti, votano si alla mozione decretando così il voluto pareggio 12 per parte e la mozione viene così respinta. Insomma la maggioranza è uscita indenne ma il segnale dato dalla fronda è: attenti perché ci siamo e vogliamo contare.  Tanti problemi interni da risolvere per Zambon. Si mormora che presto  arriverà in Consiglio la mozione su l’ex Sindaco Maniero e qui le cose si complicano per tutti. Walter Cadorin, 21.9.2012