Sgomberi, Schifani (Fi) contro Magistratura democratica: "Non dia giudizi etici e faccia rispettare la legge"

Categoria: Giustizia

"Magistratura Democratica ci dice che violare una proprietà privata è un reato tenue se commisurato a una vera necessità dell'occupante.

Di Giampiero Di Santo, 30.8.2017 da www italiaoggi.it

"Magistratura Democratica ci dice che violare una proprietà privata è un reato tenue se commisurato a una vera necessità dell'occupante. La retorica di un certo tipo di magistratura non tiene conto della realtà, in un momento storico in cui dovrebbe essere ferma la condanna di chi viola una proprietà  privata". Renato Schifani, senatore FI e ex presidente di Palazzo Madama, attacca Md per avere diffuso un comunicato con il quale l’esecutivo della corrente di sinistra della magistratura ha detto no, il 27 agosto, “all’ordine pubblico in luogo delle politiche sociali” e si è detto contrario agli sgomberi, come è avvenuto nel caso del palazzo di via Curtatone a Roma: "Il ruolo dei togati non deve essere quello di dare giudizi etici ma quello di far rispettare la legge”, ha sottolineato Schifani.  “Un dettaglio  purtroppo trascurato da una parte, per fortuna ampiamente minoritaria, politicizzata della nostra magistratura”. Certo è che Md, nel suo comunicato di domenica scorsa, aveva  calcato la mano: “Avevamo paventato che l’ordine pubblico potesse diventare l’unica soluzione per problemi non risolti attraverso la gestione consensuale di spazi e risorse e il riconoscimento dei diritti sociali e umani”, si legge nella nota, che parla della “vicenda dello sgombero di Piazza Indipendenza, a Roma” come di “un un episodio impietoso del concretizzarsi di quel rischio, peraltro caratterizzato da un tasso di violenza allarmante”. “Auspichiamo che le linee guida per l’esecuzione degli sgomberi, alle quali il Ministero dell’Interno ha detto di voler lavorare, attenuino i risvolti pratici più gravi delle azioni di polizia”. Ma quel che più colpisce nella nota di Md è un passaggio che parla della necessità di “un radicale cambio di paradigma, anche da parte della magistratura.È necessario tornare alla Costituzione e alle sue prescrizioni limpide in materia di uso residuale del diritto penale, di prevalenza dei diritti sociali e umani su quelli di proprietà, di partecipazione di tutti gli interessati alle decisioni che riguardano la loro vita. Anche la vicenda delle occupazioni abusive e degli sgomberi non si deve sottrarre a questo mutamento di rotta”.