“È PATOLOGICO CHE LA POLITICA ABBIA SPESSO CEDUTO ALLE PRESSIONI DELLA MAGISTRATURA NELLA CREAZIONE DELLE LEGGI”

Categoria: Giustizia

- IL GUARDASIGILLI CARLO NORDIO, NEL COMMENTARE IL PRIMO PACCHETTO DI NORME SULLA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA, RIMETTE IN RIGA LE TOGHE:

16.6.2023 dagospia.com lettura2’

“I MAGISTRATI NON POSSONO CRITICARE LE LEGGI ALLO STESSO MODO IN CUI I POLITICI NON POSSONO CRITICARE LE SENTENZE” - ABROGATO IL REATO D ABUSO D'UFFICIO; I PM NON POTRANNO FARE APPELLO IN SECONDO GRADO PER TANTI PROCESSI; VIETATO INSERIRE I NOMI DI TERZE PERSONE NEGLI ATTI SALVO ALCUNI CASI - DIVIETO AI GIORNALISTI DI PUBBLICARE INTERCETTAZIONI PRIMA CHE SI APRA UN DIBATTIMENTO, SALVO QUELLE CONTENUTE NEGLI ATTI DI PERQUISIZIONE O ARRESTO…

Estratto dell’articolo di Francesco Grignetti per “la Stampa”

Questo di oggi è solo l'antipasto di quel che verrà. Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, lo annuncia con aria sicura: «Abbiamo fatto il minimo del minimo». Il consiglio dei ministri licenzia il suo primo pacchetto di norme. […] : abrogazione del reato d abuso d'ufficio; impossibilità dei pubblici ministeri di fare appello in secondo grado per tantissimi processi; il divieto di inserire i nomi di terze persone negli atti salvo casi necessarissimi; un interrogatorio "di garanzia" per chi vogliono arrestare, svelando le loro carte in largo anticipo (ma non per i reati gravi, per fortuna).

C'è anche il divieto imposto ai giornalisti di pubblicare intercettazioni, salvo quelle contenute negli atti di perquisizione o arresto, prima che si apra un dibattimento.

Spiega: «Non è un bavaglio alla stampa, ma un'enfatizzazione del diritto all'onore e alla riservatezza». […] L'Associazione magistrati contesta le novità punto per punto. Sottolinea problemi, incongruenze. E il Guardasigilli s'inalbera: «Basta interferenze», reagisce Nordio.

Nella sua visione del mondo, la magistratura deve stare al suo posto e non contestare le scelte della politica. «È patologico - dice - che la politica abbia spesso ceduto alle pressioni della magistratura nella creazione delle leggi. I magistrati non possono criticare le leggi allo stesso modo in cui i politici non possono criticare le sentenze». Già, perché «il governo propone e il parlamento decide. Questa è la democrazia».

Il suo obiettivo ultimo è ripristinare un equilibrio che secondo lui è in frantumi da tre decenni. E infatti trent'anni di conflitto tra politica e giustizia, per l'ex magistrato che ora veste i panni di parlamentare di Fratelli d'Italia, sono riconducibili a un peccato d'origine delle toghe. Ovvero la fuga di notizie dalla procura di Milano che nel 1994 mise in grande imbarazzo Silvio Berlusconi, a Napoli quei giorni a presiedere il G7. […] È anche per questo motivo che Nordio e l'intero governo dedicano a Silvio Berlusconi il pacchetto odierno di norme.

[…] è solo l'antipasto della grande riforma che Nordio ha in mente. Annuncia subito che è in preparazione una «riforma radicale». La rivoluzione totale che ha in animo comporta separazione delle carriere, Csm sdoppiati, discrezionalità dell'azione penale. Tutto il resto ne discenderà.

Sulle intercettazioni: «Se ne fa una miriade di inutili, per reati piccoli, che costano 200 milioni all'anno e non servono a nulla. Siamo giganti ad aggredire la vita dei normali cittadini e nani contro le grandi organizzazioni criminali che dialogano su reti criptate».

[…] non solo la maggioranza si mostra compatta, ma il Terzo Polo esulta e mostra un'opposizione divisa. Il Pd, poi, è spaccato. […]