Delitto Meredith, così la Cassazione: «Mancano prove oltre ogni dubbio»

Categoria: Giustizia

Le motivazioni che hanno portato all’assoluzione di Knox e Sollecito|LA FOTOSTORIA

«Frutto di clamorose defaillance o “amnesie” investigative e di colpevoli omissioni»

di Redazione online, Il Coorriere della Sera 7.5.2015

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A carico di Amanda Knox e Raffaele Sollecito - accusati dell’omicidio di Meredith Kercher - manca un «insieme probatorio» contrassegnato «da evidenza oltre il ragionevole dubbio». Lo sottolinea la Cassazione nelle motivazioni dell’assoluzione dei due ex fidanzati depositate stamani dalla Quinta sezione penale della Suprema Corte. «Il processo - è scritto nelle motivazioni - ha avuto un iter obiettivamente ondivago, le cui oscillazioni sono, però, la risultante anche di clamorose defaillance o “amnesie” investigative e di colpevoli omissioni di attività di indagine».

Nessuna traccia biologica

È un dato «di indubbia pregnanza» a favore di Knox e Sollecito - «nel senso di escludere la loro partecipazione materiale all’omicidio, pur nell’ipotesi della loro presenza nella casa di via della Pergola» - la «assoluta mancanza di tracce biologiche a loro riferibili» nella stanza dell’omicidio o sul corpo della vittima. I Supremi giudici - nella sentenza 36080 di 52 pagine - rilevano che sul luogo del delitto e sul corpo di Meredith sono «invece state rinvenute numerose tracce riferibili al Guede», il giovane ivoriano condannato in via definitiva a 16 anni di reclusione per l’omicidio «in concorso», con il rito abbreviato. Per quanto riguarda il gancetto del reggiseno della vittima, i Supremi giudici rilevano che la «sola traccia biologica» rinvenuta su tale gancetto non offre «certezza alcuna» in ordine alla sua «riferibilità» a Raffaele Sollecito «giacché quella traccia - sottolinea la Cassazione - è insuscettibile di seconda amplificazione, stante la sua esiguità, di talché si tratta di elemento privo di valore indiziario».

I dubbi

Ad avviso della Suprema Corte, se non ci fossero state tali defaillance investigative, e se le indagini non avessero risentito di tali «colpevoli omissioni», si sarebbe «con ogni probabilità, consentito, sin da subito, di delineare un quadro, se non di certezza, quanto meno di tranquillante affidabilità, nella prospettiva vuoi della colpevolezza vuoi dell’estraneità» di Knox e Sollecito rispetto all’accusa di avere ucciso la studentessa inglese Meredith Kercher a Perugia il 1 novembre 2007.

La certezza

Nel «percorso travagliato ed intrinsecamente contraddittorio» del processo per l’omicidio Kercher c’è un «solo dato di irrefutabile certezza: la colpevolezza di Amanda Knox in ordine alle calunniose accuse nei confronti di Patrick Lumumba». Lo sottolinea la Cassazione nelle motivazioni dell’assoluzione di Amanda Knox e Raffaele Sollecito. La sentenza rileva che la calunnia è stata confermata dalla stessa Knox in un contesto «immune da anomale pressioni psicologiche». Per questo «una eventuale pronuncia della Corte di Giustizia Europea favorevole» al ricorso nel quale la Knox ha denunciato «un poco ortodosso trattamento degli investigatori nei suoi confronti», non potrebbe «in alcun modo scalfire» il definitivo passaggio in giudicato della sentenza di colpevolezza per la calunnia, «neppure in vista di possibile revisione della sentenza, considerato che le calunniose accuse che la stessa imputata rivolse al Lumumba, per effetto delle asserite coercizioni, sono state da lei confermate anche innanzi al pm, in sede di interrogatorio, dunque in un contesto istituzionalmente immune da anomale pressioni psicologiche». Inoltre tali accuse - prosegue la Cassazione - «sono state confermate anche nel memoriale» firmato dalla Knox «in un momento in cui la stessa accusatrice era sola con se stessa e la sua coscienza, in condizioni di oggettiva tranquillità, al riparo da condizionamenti ambientali».

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Tito. Grave smacco per i giudici, Se invece di fare politica facessero bene il loro mestiere? Sono queste notizie che fanno venire meno la fiducia nella giustizia così come ora è amministrata