Raggi, spunta un conto segreto. Da dove prende i soldi la grillina romana

L' avesse fatto qualcun altro, sarebbe finito sommerso dagli hashtag sul tipo "fuori-i-conti", "trasparenza", "voglioinomi

Libero 28.5.2016, Paolo Emilio Russo

 Proprio loro che stanno cacciando il sindaco di Parma, Federico Pizzarotti, per «scarsa trasparenza», che hanno aperto un sito www.tirendiconto.it e una sezione del blog di Beppe Grillo per rendere pubblici gli stipendi dei parlamentari, sono inciampati sulle regole per il finanziamento delle campagne elettorali, si muovono su un terreno dubbio.

Gli esponenti del Movimento 5 stelle non sono a rischio di violazione della Legge 515/1993 e nelle sue «successive modificazioni» in qualche paesello lontano, ma nella Capitale d' Italia. Gli articoli 7.3 e 7.4 della normativa scritta quando dalla Prima Repubblica si entrava nella Seconda, fatta apposta per evitare che qualche candidato si facesse pagare da altri la campagna elettorale o sostenesse delle spese "in nero", prevede che ciascun candidato, a qualunque livello, nomini un "mandatario".

Questo soggetto è il responsabile unico della «raccolta dei fondi» per il «finanziamento della campagna elettorale» ed è colui che individua un «unico conto corrente» bancario o postale, nell' intestazione del quale è specificato che «il titolare agisce in veste di mandatario elettorale di un candidato nominativamente indicato».

Cioè, se l' imprenditore A vuole finanziare il candidato B, può farlo esclusivamente con un bonifico su quel conto, che assume di fatto rilevanza pubblica ed è oggetto di una «rendicontazione» finale, che va depositata verso il Collegio regionale di garanzia elettorale presso la Corte d' Appello del capooluogo. Questo impedisce che l' imprenditore A possa finanziare la campagna superando i limiti di spesa o pagando direttamente i fornitori C, per dire.

Bene, il comitato elettorale della candidata del M5s a Roma, Virginia Raggi, sta invece aggirando questa regola. Sul sito della candidata che ha appena incontrato Beppe Grillo, www.virginiaraggisindaco.it, compaiono infatti due diverse opzioni: è possibile versare danaro "regolarmente " sul conto intestato al mandatario Andrea Mazzillo, ma si può anche contribuire attraverso un conto corrente Pay Pal.

Cosa è Pay Pal? Si tratta di una diffusissima, - perchè comoda e sicura - tipologia di conto online, che consente di utilizzare la propria email per pagare merci e servizi acquistati dal vivo o in Rete. È agile - e irrintracciabile - come una banconota e, ovviamente, può essere utilizzata per acquisti ovunque in giro per il mondo.

Può essere "appoggiata" su un conto corrente tradizionale, ma, sotto certe cifre, può pure non esserlo. Al Meetup di Bologna, gli «Amici di Beppe Grillo» ne avevano discusso a lungo, in un forum dal titolo «Paypal, Bitcoin e l' evasione fiscale...».

Già, perchè se caricato con soldi provenienti dall' estero poi spesi all' estero, il conto è un "fantasma" anche per il fisco.

Per verificare che non si trattasse di errore, un amico di Libero ha "regalato" un euro al Comitato elettorale Virginia Raggi, ricevendone la ricevuta di versamento. Anche questa non dà garanzie che i soldi finiscano sul conto corrente del mandatario, piuttosto che altro. Dove sarà finita la nostra moneta? Certamente, in ossequio a quella trasparenza che pretendono dagli altri, i cinquestelle pubblicheranno l' estratto conto, ma, intanto, #fuoriiconti!

Categoria Itlia

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