I politici vogliono solo fare notizia

Categoria: Italia

La razionalità non è di casa nella politica. Da un lato, la sinistra pd grida allo scandolo

 di Carlo Valentini Italia Oggi 22.7.2016

La razionalità non è di casa nella politica. Da un lato, la sinistra pd grida allo scandalo perché si sta costituendo (o almeno si fanno le prove) un partito di centro più consistente, dall'altro lato c'è chi strattona per la giacchetta Alfano e vuole passare all'opposizione. Alle ultime elezioni (molti sembrano dimenticarlo) non è uscita (al senato) una maggioranza pd. Di qui l'impossibilità di formare un monocolore pidiessino e la necessità di costituire un governo di centro-sinistra, col trattino. Ovvero con due anime. È quindi singolare che una parte del Pd se la prenda con una delle due anime, quella centrista, che fa il proprio mestiere, così com'è bizzarro che una parte del centro rimproveri Alfano-Casini di essere attigui alla sinistra, quasi fosse una loro colpa. Ma se il governo Renzi è nato proprio da un patto tra il centro (individuato nel Ncd-Udc) e il Pd? È ovviamente lecito criticare quell'accordo ma non lo è rimproverare a Renzi di andare a braccetto con Alfano (e viceversa) perché tra i due vi è stato un fidanzamento ufficiale (incominciato assai prima delle unioni civili ).

Parrebbe quindi più opportuno che l'opposizione a Renzi interna al Pd si occupasse dei contenuti e della «sostanza» che il partito dovrebbe esprimere nel governo e nel paese piuttosto che lanciare strali contro l'alleato centrista. Così come i dissenzienti del Ncd dovrebbero attivarsi per dare spessore alla presenza centrista, farla apprezzare (favoriti dalle incertezze di Forza Italia) agli elettori e incidere sul governo.

Ma nell'un caso e nell'altro occorrerebbe elaborare una strategia politica di medio e lungo periodo, un programma di riforme e di riassetto del paese, dotarsi di lungimiranza e concretezza, doti che ahimè non si intravedono. È più facile organizzare convegni (oggi incomincia la tre giorni di Rete Dem) o dare polemiche dimissioni (Renato Schifani) che mettere sul piatto della bilancia un progetto di governo e discutere di quello anziché del sesso degli angeli. Anche perché il Pd senza il centro e il centro senza il Pd non hanno i numeri per governare. Alfano salutò Berlusconi e la deriva leghista, Renzi chiuse la porta alla sinistra radicale: premesse per un incontro che potrebbe essere ancora produttivo, a meno di non volere ripiombare nei governi pseudo-tecnici.

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