I nostri politici, mentre litigano sui piatti, si fanno portare via la casa

Categoria: Italia

Sono, al pari di milioni di italiani, nato col mito, auspicato e condiviso, dell'Europa unita

 di Pierluigi Magnaschi, ItaliaOggi, 9.8.2016

Sono, al pari di milioni di italiani, nato col mito, auspicato e condiviso, dell'Europa unita. Era un sogno, un bellissimo sogno, che ha nutrito più generazioni di italiani ma che è stato distrutto da coloro (politici, alta burocrazia e intellighenzia vari) che avrebbero dovuto contribuire a costruirlo. L'Europa unita infatti era nata per superare un conflitto secolare tra la Germania e la Francia che aveva più volte spaccato in due il Vecchio continente Non a caso questa collisione di interessi nazionali sull'Europa aveva dato origine a una guerra nel 1870, a un'altra nel 1914 e a un'altra ancora nel 1939. Una, esponenzialmente, più rovinosa dell'altra.

L'idea dell'Europa era solidaristica oltre che federalista. Non a caso essa è nata sulle indescrivibili macerie del secondo conflitto mondiale. In base a questa visione ogni paese del Vecchio continente avrebbe dovuto mettere assieme (per risolvere assieme) i suoi problemi a livello europeo. Basterebbe invece esaminare cosa succede, ad esempio, a proposito dell'immigrazione dal Nord Africa (con la Francia che mobilita tutte le sue forze contro Ventimiglia per respingere verso l'Italia 200 immigrati che avevano raggiunto l'Italia) per toccare con mano come i grandi paesi europei abbiano manovrato per scaricare sull'Italia e la Grecia gran parte del problema. In ciò, ovviamente, sono stati facilitati dalla negligenza della classe politica italiana (tutti i partiti, nessuno escluso) che non è riuscita a capire in tempo questo imbroglio, pur avendo i mezzi tecnici e legali per sventarlo per tempo, viste le maggioranze monumentali necessarie per approvare accordi di questo tipo.

Ma una classe politica che si lacera e si macera sul concetto di sinistra o di destra; che spacca i capelli in quattro per conseguire la semplice spartizione del potere, che delega ad altri poteri, i poteri suoi, salvo poi lamentarsi dell'uso indebito che gli altri ne fanno; che non conosce decentemente neanche una lingua straniera e che spesso parla in italiano traducendo ancora, e goffamente, dal dialetto della terra natia (ci sono degli esempi di altissimo livello; altissimo si fa per dire); da una classe politica di questo tipo, non ci si può attendere ciò che realisticamente essa non può dare.

Ma ritorniamo all'immigrazione. La convenzione di Dublino (liberamente sottoscritta anche dalla delegazione italiana) prevede che gli immigrati extracomunitari entrati illegalmente in un paese della Ue vanno immediatamente identificati attraverso l'acquisizione delle loro impronte digitali. Il motivo è che, essendo i paesi europei che aderiscono a Schengen, uno spazio privo di confini interni, chi è entrato in Italia illegalmente può puoi circolare liberamente nei paesi Ue aderenti Schengen, senza dover passare nel filtro di ulteriori controlli immigratori. Tuttavia, dopo che il paese di primo approdo ha preso le impronte, gli immigrati illegali individuati come tali negli altri paesi Schengen possono essere rinviati «immediatamente» e senza ulteriori procedure nel paese europeo nel quale essi sono inizialmente approdati. La misura potrebbe essere accettabile se l'ingresso degli immigrati nel paese Ue fosse dovuto a negligenza di controlli sull'immigrazione esterna da parte del paese nel quali si sono infiltrati.

Ma questo principio, vale sicuramente nei paesi che hanno solo dei confini terrestri o, se hanno confini marittimi, questi non sono a portata dell'immigrazione di parte di paesi sovrappopolati e sottosviluppati, come si verifica nel caso nei paesi europei del Nord Europa. Nel caso delle sole Italia e Grecia invece la situazione è molto diversa. Questi due paesi infatti sono i soli due che hanno dei vasti confini marittimi che si affacciano sul Nord Africa. Per rendere impermeabili i confini terrestri, basta creare dei reticolati (com'è stato fatto da molti paesi affacciati sulla rotta dei Balcani). Invece per rendere impermeabili i confini marittimi, bisognerebbe respingere le carrette del mare che già stentano a galleggiare, provocando così decine di migliaia di morti. Siccome quest'ultima procedura non è né sostenibile, né attuabile, di fatto, l'onda d'urto dell'immigrazione illegale si sta infrangendo solo sull'Italia e sulla Grecia che quindi debbono provvedere, da sole, a farne fronte, essendo il problema stato derubricato (con il nostro consenso da dabbenaggine) da comunitario, qual è e resta, a nazionale. E quando si firmano accordi (anche senza tenere conto delle conseguenze) poi gli accordi purtroppo debbono essere osservati. Non si può invocare la clausola del «non sapevo».

Un andazzo del genere non può però più essere tollerato. I leader politici e dall'alta burocrazia italiana debbono essere chiamati, nominativamente, a risponderne. Mai come in questo caso sarebbe quindi necessaria una commissione parlamentare di inchiesta sulla composizione e il comportamento della delegazione italiana nell'approvazione del Dublino 1 e 2.

L'obiettivo della commissione è quello di accertare se l'alta burocrazia della delegazione aveva identificato le gravissime conseguenze dell'intesa e le avesse segnalate per iscritto come tali al vertice politico istituzionale. Nel caso non lo avesse fatto, il comportamento dell'alta burocrazia va censurato pesantemente, impedendogli di fare altri danni in futuro.

Se invece gli alti burocrati avevano avvisato per iscritto i politici coinvolti nella trattativa, dei rischi che avrebbero fatto pesare sull'Italia e i politici avessero fatto finta di niente, allora sono questi ultimi che vanno denunciati circostanziatamente ed esplicitamente all'opinione pubblica affinché ne possa tenere conto nelle prossime elezioni. La latitanza dei nostri poteri lacché, quando si tratta di difendere gli interessi dell'Italia a livello Ue (dice niente anche il bail-in, ad esempio?), non è più tollerabile. La politica non muore (come adesso sta morendo) solo se elimina gli incapaci o i collusi. E su questi temi non basta il si dice, ma chi vuole chiarezza. Ecco perché è indifferibile una commissione d'inchiesta parlamentare che però non si farà perché non sarà incaricata, come è tante altre, di indagare sul sesso degli angeli. Tema, questo, che, come si sa, non fa paura a nessuno.

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