SVELATI I PIANI DEL PREMIER. 1-Il direttore de L'Unità frega Renzi: "Chi sarà il nuovo leader Pd"

Categoria: Italia

Sempre su D'Alema, afferma: "È mosso solo da un odio pregiudiziale contro Renzi. 2-- Amato ancora lui. Renzi graziato dai giudici: come lo salva il dr Sottile

Libero 13.9.2016

1-Chiamatelo pure direttorissimo. Lui è Sergio Staino, fiorentino, 76 anni, il vignettista padre di Bobo e dal 15 settembre direttore de L'Unità. Uno informato, insomma, sulle questioni del Pd. Uno che si schiera al fianco di Matteo Renzi: "D'Alema? È il minimo che Matteo ne abbia parlato male dal palco della festa dell'Unità, visto come si sta comportando Massimo: qualche anno fa l'accusa sarebbe stata di frazionismo, sarebbe stato mandato in Siberia o espulso", spiega in un'intervista a La Repubblica.

Sempre su D'Alema, afferma: "È mosso solo da un odio pregiudiziale contro Renzi. La riforma costituzionale di oggi ha molte somiglianze con le sue proposte alla Bicamerale, la sua rabbia si è scatenata un minuto dopo la nomina di Federica Mogherini". Dunque, Staino si rivolge direttamente a D'Alema: "Adesso però basta, è stato sconfitto da Renzi ad armi pari, dalle regole di quel Pd che lui e Fassino hanno voluto".

Ma è quando parla del futuro del Pd che Staino mostra di avere qualche informazione privilegiata. Si parte da un elogio e una critica a Rennzi, che "ha l'ambizione di voler fare bene il premier. E credo ci stia riuscendo: il suo è uno dei governi più a sinistra in un'Europa dove dilagano i populismo. Nel ruolo di segretario, invece, non esiste: il Pd è in coma. È il caso che scelga qualcuno che possa occuparsene". Chi? "Penso che sarà scelto Maurizio Martina (ministro dell'Agricoltura, ndr) che è molto preparato. Mi piacerebbe anche Zingaretti, ma credo che di lui ci sia grande bisogno a Roma". Una sorpresa, dunque: Martina segretario del Pd. E se lo dice il direttore de L'Unità c'è da credergli.

2- Amato ancora lui. Renzi graziato dai giudici: come lo salva il dr Sottile

Amato ancora lui. Renzi graziato dai giudici: come lo salva il dr Sottile

Prima del referendum costituzionale, per Matteo Renzi è il 4 ottobre la data che potrebbe creargli più di un problema. In quel giorno la Corte costituzionale si dovrà pronunciare sulla legge elettorale approvata dal Parlamento lo scorso anno, l'Italicum, e l'esito non è per nulla scontato. Una bocciatura del sistema di voto con il ballottaggio indebolirebbe il premier tanto con la minoranza interna, che lo aspetta al varco, quanto con l'opposizione "moderata", a partire da Forza Italia, con la quale da settimane cerca di aprire spiragli di dialogo per una limatura delle regole elettorali.

Uno scenario che esporrebbe un organo terzo come la Corte costituzionale al fuoco incrociato della politica, sempre se non passi la linea di un consigliere vip della Consulta, Giuliano Amato, che secondo il Giorno avrebbe un piano diabolico per disinnescare il pericolo imminente.

Il dottor Sottile starebbe pensando di convincere i colleghi a svolgere regolarmente l'udienza nel giorno del Patrono d'Italia, ma con la doverosa premessa che la Camera di consiglio rinvierà il giudizio a dopo il referendum.

Le speranze della maggioranza sul rinvio della Consulta sono alte anche per ragioni di merito proprio dell'Italicum. C'è chi spera che nelle prossime settimane il Movimento Cinquestelle vada man mano depotenziandosi, schiacciato sotto il peso del caos romano. E con i grillini sempre meno minacciosi, anche l'ipotesi di abolire la fase di ballottaggio avrebbe sempre meno sostenitori, mantenendo così un po' più integra la legge tanto voluta dal Pd renziano.