Il solo obiettivo di Bersani è la vendetta

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C'è maretta nelle sinistre del Pd. Se Massimo D'Alema ha assunto il ruolo di capofila del no referendario, addirittura trasversale

 di Marco Bertoncini ItaliaOggi 26.10.2016

C'è maretta nelle sinistre del Pd. Se Massimo D'Alema ha assunto il ruolo di capofila del no referendario, addirittura trasversale, Pier Luigi Bersani ha già annunciato la propria insoddisfazione, facendo reiterare da qualche fido alter ego il voto contrario alle urne dicembrine. Gianni Cuperlo, invece, appare collaborativo nel ruolo di unico esponente delle minoranze nella commissione del Pd incaricata di mediare sulla riforma elettorale.

Bersani, si sa, ha come unico obiettivo la vendetta. Della riforma costituzionale come della riforma elettorale gli importa quanto della ratifica dell'accordo con l'Armenia per la mutua assistenza in materia doganale: nulla. L'importante è infastidire Renzi, quale che sia lo strumento usato. I cambiamenti alla Costituzione sono ottimo pretesto; per coprire il no referendario gli serve far ricorso all'italicum. Se però succede che in qualche maniera l'italicum potrebbe essere ritoccato, gli verrebbe tolto un solido motivo per il voto negativo, che a lui preme esclusivamente per mettere le dita negli occhi del suo successore alla segreteria democratica.

Se si deve guardare alla concretezza dei fatti, è facile capire che qualsiasi riforma dell'italicum potrà essere discussa soltanto dopo il referendum; anzi, dopo che la Corte costituzionale avrà espresso la sua pronuncia. Bersani come Renzi come Cuperlo sanno perfettamente che non è facile trovare un'intesa interna al Pd sulla revisione dell'italicum; ancor più la nebbia è diffusa sugli orientamenti delle opposizioni, il cui apporto, come del resto quello degli alleati centristi, sarà indispensabile, politicamente e forse pure numericamente. Però a Bersani serve che non gli venga meno alcun appiglio per affossare Renzi.

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