Il mondo cambia e anche degenera e un governo a termine non basta
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Solo esercitando una effettiva funzione nazionale è possibile recuperare un ruolo e su questo chiedere un giudizio elettorale maturo, nei tempi più ristretti possibili
di Sergio Soave Italia Oggi 21.12.2016
Il ritorno in grande stile del terrorismo internazionale, dalla Giordania alla Turchia a Berlino, fa apparire provinciali le dispute italiane sul sistema elettorale o sulle vicende tragicomiche dell'amministrazione capitolina. Però mette in luce l'esigenza di partecipare a uno sforzo globale contro il terrorismo che richiede una guida politica legittimata e credibile, che ora nel nostro paese non c'è. Nel panorama mondiale in rapida trasformazione, che dopo il cambio di presidenza in America, della leadership britannica e quello annunciato in Francia (e le domande che si affollano sul futuro della Germania) pone problemi inediti, è necessario che anche una media potenza come l'Italia faccia sentire la propria voce.
Un governo a termine, imperniato su un partito attraversato da tensioni crescenti, non è certo in grado di esercitare per forza propria questa funzione. Però se si realizzasse una convergenza straordinaria e temporanea tra le formazioni politiche, l'Italia potrebbe valorizzare il proprio sistema di controllo del terrorismo interno, che ha dato buoni risultati anche grazie alle terribili esperienze accumulate durante gli anni di piombo, e far pesare una impostazione di politica internazionale basata su un ruolo dell'Europa tra Russia e America, capace di controllare gli effetti della destabilizzazione che va dal Nordafrica al Medio Oriente, con i noti effetti migratori di massa.
In momenti altrettanto difficili in passato si è trovata la maniera per far giocare all'Italia un ruolo internazionale, perfino quando la divisione in blocchi si proiettava in contrapposizioni interne apparentemente insolubili. Sarà questo il banco di prova di soggetti politici che vivono situazioni critiche: solo esercitando una effettiva funzione nazionale è possibile recuperare un ruolo e su questo chiedere un giudizio elettorale maturo, nei tempi più ristretti possibili.
Il fatto che la legislatura sia di fatto conclusa non esime dall'affrontare, anche in questo scorcio finale, le questioni che si presentano. Allo stato attuale nessuna delle formazioni politiche pare attrezzata e nemmeno davvero interessata a fornire risposte all'altezza delle sfide, ma sotto la crosta delle dispute provinciali esiste una consapevolezza diffusa dell'esigenza di ridefinire un ruolo dell'Italia nella situazione nuova.
Trovare una convergenza su questi temi non è affatto un “inciucio” come si dice solitamente. In tutte le grandi democrazie il ruolo internazionale del paese è sottratto alla immediatezza della dialettica tra le parti politiche, proprio perché rappresenta un elemento permanente, che supera i tempi della vita di un qualsiasi governo. Questo vale a maggior ragione se il governo in carica ha una data di scadenza più vicina di quella scritta sulle merci deperibili nei supermercati.
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