Perché conviene un governo fino almeno a dopo le elezioni tedesche

Categoria: Italia

Inflazione, deflazione, Trump. Se tutte queste traiettorie non saranno fermate o governate, il sistema europeo è destinato al collasso, senza nemmeno bisogno della vittoria dei movimenti antieuropei

 di Sergio Soave, Italia Oggi 18.1.2017

L'incontro di oggi tra la cancelliera Angela Merkel e Paolo Gentiloni, nonostante il carattere di normalità istituzionale, può diventare un momento importante, forse decisivo, per le relazioni tra i due paesi, oggi pessime, e per la tenuta o meglio la ricostruzione di un minimo accettabile di solidarietà europea. La Germania va a elezioni a settembre e, per reggere alle pressioni populiste e nazionaliste, il governo esaspera le pretese di rigore e di egemonia, come dimostra la pressione sulla questione Fca e la richiesta alla Bce di interrompere la fase espansiva del credito.

I segnali di ripresa dell'inflazione in Germania, in contrasto con al deflazione italiana, esprimono una contraddizione strutturale dell'area euro, mentre la pressione disgregatrice delle potenze anglosassoni mette in calendario una ripresa della guerra commerciale, cui si aggiunge la sfiducia espressa da Donald Trump nei confronti dell'alleanza atlantica.

Se tutte queste traiettorie non saranno fermate o governate, il sistema europeo è destinato al collasso, senza nemmeno bisogno della vittoria dei movimenti antieuropei. Gentiloni può cercare di far capire alla sua collega tedesca che la sua volontà di garantire l'autonomia dell'Europa, «capace di progettare il suo futuro» di fronte alla sfida della nuova amministrazione americana può realizzarsi solo se si crea un clima di solidarietà e comprensione reciproca. La sua esperienza alla Farnesina può dargli gli argomenti per aprire una breccia nel muro rigorista tedesco.

Naturalmente non c'è niente da aspettarsi dalle dichiarazioni ufficiali che seguiranno l'incontro. Ma basterà qualche giorno per capire se la difficile missione di Gentiloni ha avuto successo. Se gli attacchi all'Italia dei ministri tedeschi continueranno, se la commissione europea sarà spinta a insistere su una correzione di bilancio immediata, se la Bce sarà indotta a ridurre o addirittura interrompere l'acquisto di titoli, vorrà dire che la scelta tedesca è quella di fare dell'Italia il capro espiatorio della battaglia elettorale interna.

Per il governo italiano sarà decisivo l'esito di questo incontro per delineare la sua strategia. Se non troverà un minimo di comprensione a Berlino, dovrà dare segnali di indipendenza, per esempio rifiutando di prorogare le sanzioni alla Russia e cercando una relazione bilaterale più robusta con l'America, rifiutando nel contempo di sottostare ai diktat della commissione di Bruxelles.

In sostanza conviene a tutti tenere in piedi il governo fino a quando saranno passate le elezioni tedesche, sperando che, dopo, le esigenze propagandistiche che spingono verso una accentuazione del rigorismo vengano meno. Trovarsi senza governo e in preda a una campagna elettorale dai caratteri confusi mentre tutte le condizioni esterne giocano a nostro sfavore sarebbe un azzardo che nessuno si può permettere.

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