Il mostro del governo grillino

Categoria: Italia

Il garantismo è un gargarismo, no? Lo show della Raggi ci ricorda cosa vuol dire alimentare la bolla grillina

di Claudio Cerasa 25 Gennaio 2017 alle 06:00 

Garantisti sì, fessi no. In un paese normale, un sindaco che riceve un avviso di garanzia, anche in presenza di capi di imputazione gravi, dovrebbe costituire una notizia poco interessante: un politico indagato non è un politico condannato, e fino a che non vi è una sentenza definitiva quel politico, come tutti i cittadini, è innocente fino a prova contraria. Se fossimo un paese normale, la convocazione di Virginia Raggi in procura sarebbe dunque una notizia importante che verrebbe trattata nel pieno rispetto dell’articolo 27 della Costituzione: l’imputato non è considerato colpevole sino alla condanna definitiva. Stop.

Grazie al Movimento 5 stelle, invece, l’articolo 27, in nome del moralismo chiodato, è stato definitivamente cancellato dalla Costituzione materiale del paese: il garantismo, come ci insegnano ogni giorno Marco Travaglio e Piercamillo Davigo, è diventato un gargarismo; i politici indagati devono essere sputtanati e scacazzati fino a prova contraria; la volontà dei giudici è infinitamente più importante della volontà degli elettori; le procure sono legittimate a fare e a disfare governi e giunte grazie all’affermazione di una grande democrazia giudiziaria.

E così, sotto questa prospettiva, il cortocircuito grillino, il solito caso del moralizzatore moralizzato, promette di essere un grande spettacolo politico all’interno del quale il mostro alimentato dal 5 stelle è destinato a risucchiare il sindaco moralizzatore di Roma e a rendere magnificamente ridicoli coloro che proveranno a improvvisarsi per l’occasione fenomenali garantisti.

Il fatto che in un paese democratico sia necessario discutere su come comportarsi di fronte a un sindaco indagato ci dice molto su un dato acquisito della nostra cultura politica: la volontà popolare conta meno della volontà giudiziaria, la gogna è sempre giustificata per raggiungere il fine della delegittimazione del nemico. Negli ultimi anni, la politica ha dato spesso prova di ispirarsi al principio del sospetto generalizzato, che è l’anticamera dell’autoritarismo. E più si alimenta la bolla grillina più si alimenterà un sistema politico anti democratico e autoritario in cui gli anticorpi valgono soltanto quando a essere moralizzato è il moralizzatore di turno. Garantisti sì, fessi no. E ora mi raccomando sotto con l’elogio del garantismo grillino.

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