I posti di lavoro del futuro ci sono già: cercateli nelle start up

Categoria: Italia

Studenti, talenti e giovani professionisti devono presentarsi a nuove aziende e a piccole e medie imprese. Ma lo Stato faccia la sua parte: la riduzione dei costi è un passaggio fondamentale.

PAOLO DE NADAI, LETTERA43 – 29.1.2017

Leggo spesso di fuga di cervelli e talenti all’estero e allo stesso tempo di approfondimenti su quali saranno le professioni del futuro, per indicare ai ragazzi quale strada intraprendere per avere un avvenire lavorativo meno incerto. Non leggo mai invece di una criticità che io e molti miei “colleghi” startupper e imprenditori incontriamo spesso: quella relativa all’individuazione e inserimento in azienda di professionisti da assumere nelle prime linee dell’organigramma aziendale o talenti che abbiano le caratteristiche per diventare presto questi tipi di profilo.

 

STUDENTI SPINTI VERSO LE BIG 4.Credo sia importante dire ai talenti e ai giovani professionisti di non farsi ingannare: i posti di lavoro del futuro sono già disponibili. Solo non si trovano le figure migliori per coprirli. E certamente università e istituzioni non aiutano né le imprese né i ragazzi a risolvere il problema. Sì perché i più quotati campus universitari d’economia italiani spingono i loro studenti a entrare nelle Big 4 della consulenza aziendale, oppure in società finanziarie o ancora di aprire la loro realtà imprenditoriale. Tutte valide alternative, e non mi stupisce che invece non insistano sulle carriere in grandi multinazionali ormai sature, o in Piccole e medie imprese che stentano a crescere. Ma rimango colpito dal fatto che gli atenei non indirizzino i loro studenti a entrare in contatto con tutto il tessuto di start up o giovani Pmi innovative dagli alti tassi di crescita.

Sono molto richiesti anche profili di giovani professionisti con esperienze ma che si riconoscono in ambienti più dinamici

Queste realtà sono affamate di talenti che vogliano mettersi in gioco per dimostrare le loro capacità e crescere assieme all’azienda. Non solo: sono molto richiesti anche profili di giovani professionisti che abbiano maturato delle esperienze ma che si riconoscono in ambienti più dinamici rispetto alle classiche aziende e vorrebbero sfruttare il know how acquisito per modellarlo su altre realtà, per un mutuo beneficio: quello del professionista e quello della nuova azienda.

LE UNIVERSITÀ HANNO COLPE.Perché le università non promuovono gli incontri fra i loro studenti e queste aziende? Perché non descrivono nel dettaglio quali sono le soft skill necessarie per vivere ed eccellere in un ambiente lavorativo altamente dinamico e sfidante? Perché gli Open Day di orientamento al lavoro costano sempre tantissimo e non ci sono tariffe di partecipazione agevolate per le start up e le Pmi innovative.

Le piccole realtà aziendali però non possono permettersi di passare dal costo vivo di uno stage a quello di un minimo salariale di un tempo indeterminato

C’è ancora un certo snobismo da parte del mondo del placement rispetto alle start up, anche se saranno le prossime capostipiti del tessuto economico italiano. Le piccole realtà aziendali non possono permettersi di passare dal costo vivo di uno stage a quello di un minimo salariale di un tempo indeterminato. Uno step contrattuale intermedio, che possa alleggerire temporaneamente il costo del lavoro, potrebbe fare aumentare il numero di persone inserite e far aumentare la retribuzione proposta al giovane professionista, rendendo la start up più appetibile, visto che non può contare sull’aiuto di un nome a effetto.

CONTRATTI TROPPO COSTOSI. Tornando ai talenti alla prima esperienza lavorativa invece, dallo stage al primo contratto si parla di un aumento di tre volte dei costi per l’azienda, nonostante la persona non abbia ancora maturato una esperienza nel campo e difficilmente possa creare valore aggiunto.

CERCATE I NOMI SU INTERNET. Non mi rimane che dare un suggerimento ai ragazzi, che come sempre devono imparare a cavarsela da soli: non focalizzatevi sui nomi di realtà conosciute, buttatevi nell’avventura di presentarvi alle nuove imprese, condividete con queste i vostri progetti, e fate vostri i loro obiettivi, mettetegli a disposizione il vostro talento ed entusiasmo e crescete con loro. Sono sicuro che non mancheranno soddisfazioni. Come fare? Iniziate a cercare gli elenchi di start up e Pmi innovative. Potete trovarli facilmente su internet e prima iniziate meglio è, perché bisogna sempre ricordare: Il futuro è oggi. Noi vi stiamo aspettando.

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