Se non voti, paghi una tassa (e altre magnifiche idee grilline)

Categoria: Italia

Dallo sconto fiscale sui matrimoni alle multe: le proposte di legge degli attivisti a 5 stelle su Rousseau sono uno spasso

di David Allegranti foglio 23 Maggio 2017 alle 06:00   

Roma. Non vai a votare? Devi essere tassato. Prendi una multa? La paghi in base al reddito. Fra le possibilità offerte da Rousseau, il “sistema operativo del M5s”, c’è quella di consentire alla “gggente” di travestirsi da legislatore: “E’ una rivoluzione, un rovesciamento di prospettiva, una prima volta mondiale: sarai tu, onesto cittadino, a proporre e scrivere le leggi che i portavoce del Movimento 5 Stelle presenteranno in Parlamento. Le leggi non saranno più una prerogativa di (dis)onorevoli e lobbisti, ma una possibilità per tutti i cittadini di buona volontà”.

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Pasquale Napolitano, geometra, dipendente pubblico di 50 anni, vuole “tassare chi non vota!”. Svolgimento: “Tassare chi non vota è l’obbligo materiale che costringe la morale ad essere solidale”. L’obiettivo è “recuperare somme di denaro con una tassa chi non vota,

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Francesco Flora, impiegato di 40 anni, propone la detassazione per le spese di matrimonio. Segue spiegazione:

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Andrea Bottello, studente di 31 anni e dirigente di comunità, vorrebbe rendere “le multe progressive rispetto al reddito

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Lucia Bardini, commerciante di 47 anni, chiede l’obbligo di referendum sulle grandi opere.

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