Il presidente dei pediatri italiani: “Dietro gli antivaccinisti un giro di soldi vergognoso”

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Alberto Villani, presidente di Sip, chiarisce che con il decreto vaccini non tutti i bambini dovranno fare 12 vaccinazioni, e non tutte insieme. In ogni caso, dice, “non ci sarebbe alcun problema per la salute. I genitori tornino a parlare con i medici, anziché affidarsi alle menzogne dei no-vax”

di Lidia Baratta 13 Giugno 2017 - 11:16 da www.linkiesta.it

«Nessun bambino dovrà fare le 12 vaccinazioni obbligatorie tutte insieme. Ma anche se così fosse, non comporterebbe nessun problema per la salute». Alberto Villani, presidente della Società italiana di pediatria e responsabile dell’unità di pediatria e malattie infettive dell’Ospedale pediatrico Bambino Gesù, chiarisce le preoccupazioni sul decreto vaccini del governo che circolano tra i genitori e nelle manifestazioni in nome della libertà vaccinale. «La circolare diffusa dal ministero della Salute dice chi, quando e come dovrà fare le vaccinazioni», spiega. Il documento riporta le prime indicazioni operative, evidenziando in effetti come non per tutti saranno 12 le vaccinazioni obbligatorie, ma solo per i bambini nati nel 2017. Per i nati dal 2001 al 2012 i vaccini obbligatori sono nove, e dal 2012 al 2016 dieci. «Le Asl avranno un ruolo centrale», spiega il pediatra. «I medici torneranno a parlare con i pazienti, chiarendo ogni dubbio. I genitori non dovranno più cadere nelle menzogne dei no-vax, attorno ai quali si muove un giro di soldi vergognoso».

Dottore, facciamo chiarezza: le 12 vaccinazioni obbligatorie non dovranno esser fatte tutte insieme?

Nessuno dovrà fare le vaccinazioni tutte insieme. La circolare del ministero della Salute parla chiaro, spiegando quando e come andranno scaglionate. E le vaccinazioni obbligatorie non sono 12 per tutti, ma solo per i nati nel 2017. Ma anche se le vaccinazioni si dovessero fare tutte insieme, questo non comporterebbe alcun problema per la salute. Si tratta di quattro iniezioni in tutto. Basti pensare che nei vaccini si trovano in totale 150 antigeni, mentre un banale raffreddore produce migliaia e migliaia di anticorpi.

Come funzionerà l’obbligo?

Quando il bambino si iscrive a scuola, i genitori devono informare l’istituto sullo stato vaccinale del figlio, dichiarando come e quando intendono fare quelli eventualmente mancanti. In questo verranno aiutati dalla Asl, che avrà un ruolo centrale, facendo colloqui, fornendo indicazioni e controindicazioni. I medici torneranno a parlare con i genitori, in maniera onesta e senza diffondere bugie. I pazienti non dovranno più affidarsi a Internet e alle menzogne degli antivaccinisti, attorno ai quali girano molti molti soldi.

Cosa intende dire?

La violenza e l’aggressività delle campagne dei no-vax derivano proprio dal fatto che ci sono grandi interessi economici in gioco. Da una parte ci sono i genitori in buona fede, dall’altra questa gente che approfitta di famiglie in difficoltà, magari con un bambino con una malattia neuromuscolare, facendo fare esami inutili e innescando l’illusione di risarcimenti. È un giro di soldi vergognoso.

Da una parte ci sono i genitori in buona fede, dall’altra gli antivaccinisti che approfittano di famiglie in difficoltà, magari con un bambino con una malattia neuromuscolare, facendo fare esami inutili e innescando l’illusione di risarcimenti. È un giro di soldi vergognoso

Alberto Villani

Di che tipo di esami parla?

Prendiamo l’analisi delle nanoparticelle nei vaccini. Ci sono più nanoparticelle in un bicchiere d’acqua che in un intero lotto di vaccini. Tant’è che nessuno di questi no-vax lavora in una struttura controllata.

Ora più che di no-vax si parla di libertà vaccinale.

È come dare la libertà di guidare a sinistra in Italia. Pensiamo a quanti morti ha prodotto la libertà di guidare senza casco. Certo noi speriamo che l’obbligo vaccinale, che è una misura d’emergenza, venga eliminato nel giro di qualche anno. Nel frattempo si incontrano medici, si guardano negli occhi gli esperti e si fanno domande. Anziché andare su Google a informarsi, bisogna tornare a dare autorevolezza alla figura del medico, che deve spiegare con onestà e correttezza l’utilità dei vaccini. Un lusso che non tutti i Paesi possono permettersi.

Perché ha prevalso l’informazione sbagliata in questi anni. Cosa è mancato?

Ci sono state sentenze della magistratura che hanno collegato i vaccini all’insorgenza di alcune malattie. In più ha prevalso un clima politicizzato di sfiducia nelle istituzioni, medici inclusi. E una parte di responsabilità ce l’ha anche la sanità, che deve farsi carico di assistere chi ha un problema. Bisogna tornare a credere a quello che dicono i medici, e i medici devono tornare a parlare con i pazienti, chiarendo tutti i dubbi.

Illustrando quindi anche le possibili controindicazioni dei vaccini?

Certo, ma è come dire che passando sotto un tetto c’è il richio che mi caschi una tegola in testa. Non è che smetto di passare sotto i tetti per questo motivo. Il rischio è di uno su dieci milioni. Un banale farmaco contro la febbre o un antibiotico hanno reazioni avverse più frequenti di un vaccino. E se qualcuno ha qualche titubanza sull’utilità dei vaccini, venga pure a visitare il mio reparto, dove ci sono bambini col meningococco o altri in fase di remissione da leucemia che si sono presi il morbillo. Che poi sa quante reazioni avverse abbiamo avuto in Italia?

Quante?

Tre o quattro negli ultimi vent’anni. Tre o quattro.

Anziché andare su Google a informarsi, bisogna tornare a dare autorevolezza alla figura del medico, che deve spiegare con onestà e correttezza l’utilità dei vaccini

Alberto Villani