Ius soli, Mdp minaccia il governo: "Non è scontato il sostegno al Def"

Categoria: Italia

”I fatti ci dicono che ieri il Pd ha affossato lo ius soli al Senato e oggi rischia di affossare definitivamente la legge elettorale alla Camera”

13 Settembre 2017 da www.liberoquotidiano.it

Il passo indietro del governo sullo ius soli, la cittadinanza facile, rischia di far crollare l'esecutivo di Paolo Gentiloni. Non si tratta di retroscena, ma della parole - chiare - pronunciate dagli esponenti della "cosina rossa", Bersani & Co, quelli di Mdp. A parlare per primo è stato Alfredo D'Attorre, il quale ha spiegato che il partitino degli scissionisti Pd non garantirà più il sostegno sul Def: "La maggioranza non è scontata. Abbiamo dato al governo e al Pd la nostra disponibilità a una conclusione ordinata e proficua della legislatura sui temi principali, ma i fatti ci dicono che ieri il Pd ha affossato lo ius soli al Senato e oggi rischia di affossare definitivamente la legge elettorale alla Camera. Se questi sono i frutti avvelenati del rinnovato fidanzamento tra Renzi e Alfano, nessuno può pensare che noi staremo lì a reggere il moccolo gratis et amore Deo".

E come detto, tra le prossime scadenze ci sarà la legge di Bilancio: per i bersaniani di Mpd varrà il liberi-tutti. Continua D'Attorre: "Abbiamo dato la disponibilità a concludere utilmente la legislatura ma mi pare che nel Pd stia prevalendo una linea irresponsabile. A questo punto è bene che ognuno si assuma le proprie responsabilità". E ancora, per D'Attorre "sul piano democratico e istituzionale è gravissima la melina sulla legge elettorale. Il Pd utilizza come pretesto la norma sul Trentino Alto Adige, è una scusa che non sta in piedi anche perché c’è la possibilità sia alla Camera sia al Senato di trovare una soluzione. C’è la disponibilità nostra e di altre forze di opposizione come Forza Italia. Questo alibi - ribadisce - non sta in piedi e se nella conferenza dei capigruppo di oggi lo utilizza per far saltare la calendarizzazione della legge elettorale in Aula a settembre significa che c’è la scelta di non fare la riforma. A quel punto si lacera il tessuto di lealtà e di collaborazione ragionevole e tutti si assumeranno le proprie responsabilità. Sarà evidente che la bussola è l’accordo tra Pd e Alfano, che affossa lo ius soli e impedisce la nuova legge elettorale perché ha bisogno delle soglie basse, i capilista bloccati e le pluricandidature. Una deriva inaccettabile".