Elezioni, M5S e Articolo 1 studiano un "patto di desistenza"

Categoria: Italia

Uscita dalla maggioranza di Mdp dopo la fiducia sulla legge elettorale anche al Senato: ecco gli effetti

Di Alberto Maggi (@AlbertoMaggi74) da www,affaritaliani.itaffari

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L'uscita "ufficiale" dalla maggioranza di Articolo 1, sancita con una comunicazione al presidente della Repubblica, è una conseguenza logica e quasi scontata della fiducia posta dal governo, e imposta da Matteo Renzi, sulla legge elettorale. D'altronde, l'apertura al dialogo di Roberto Speranza ai Dem di domenica scorsa aveva come precondizione modifiche al Rosatellum 2.0. Dal punto di vista della tenuta dell'esecutivo guidato da Paolo Gentiloni cambia ben poco, visto che siamo a fine legislatura e che il premier può sempre contare a Palazzo Madama sulla stampella dei verdiniani di Alà.

Le conseguenze dell'ennesimo strappo a sinistra sono tutte politiche. Alle prossime elezioni è ormai chiaro che Mdp e PD andranno divisi con i bersaniani che si presenteranno con un cartello elettorale alternativo insieme a Sinistra Italiana e, forse, a Rifondazione Comunista ma senza Campo Progressista di Giuliano Pisapia. Ma il Rosatellum 2.0 ha avvicinato Articolo 1 ai 5 Stelle di Luigi Di Maio tanto che si sono ritrovati più volte in piazza insieme per denunciare "l'attacco alla democrazia".

In Parlamento si parla di "contatti informali" in corso tra i bersaniani e i grillini per ipotizzare una sorta di "patto di desistenza" alle prossime elezioni politiche. Dividersi sarebbe un regalo a chi ha voluto questa riforma, ovvero al Pd, a Forza Italia e alla Lega. Quindi allo studio ci sarebbe non un'alleanza di governo ma un cartello elettorale M5S-Mdp che possa sulla carta competere con Democratici e Centrodestra nei collegi uninominali. Un "cartello democratico" contro "l'inciucio già scritto tra Pd e Forza Italia".

Per ora siamo ai contatti a livello parlamentare ma non è escluso che ben presto possa esserci un incontro tra Di Maio, Casaleggio, Speranza e Bersani.