Ecco perché il M5s si sta riposizionando

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In casa grillina si leggono continuità e novità. Il volto estero subisce ammorbidimenti, revisioni, adattamenti.

 di Marco Bertoncini, 16.11.2017 da www.italiaoggi.it

In casa grillina si leggono continuità e novità. Il volto estero subisce ammorbidimenti, revisioni, adattamenti. Si vede dal viaggio americano di Luigi Di Maio, seguito con un'attenzione manco fosse Alcide De Gasperi quando incontrò Henry Truman. Si cerca di mettere in sordina terzomondismo, antiamericanismo, filoputinismo. Più in generale, i pentastellati moderano argomenti che prima erano loro cari, dall'ambientalismo al dirigismo. Il tutto rientra in una manovra, avviata da qualche tempo dallo studio Casaleggio, per smussare l'immagine (molto cara a Pier Luigi Bersani) del movimento quale costola della sinistra. Si vogliono attrarre simpatie, ancora altre simpatie, dal centro-destra. L'obiettivo è di sottrarre elettori non tanto a Fi, quanto alla Lega e soprattutto all'astensionismo di centrodestra.

I guai giudiziari targati cinque stelle non sono una novità. Tuttavia la repentina mutazione di un candidato grillino in impresentabile ha infastidito non poco il mondo pentastellato, che si sente agguagliato agli altri partiti. Questa uguaglianza è quanto di peggio possa essere sperimentato dagli esponenti del M5s.

Tuttavia non c'è che fare: la continuità è ormai assicurata in termini di voti. Si è vista la conferma sia in Sicilia, sia a Ostia. La protesta è talmente estesa e profonda da far trascurare perfino un'immagine deteriorata come quella del mondo pentastellato capitolino. Nonostante Virginia Raggi, nel municipio romano il 30% dei votanti (ma due terzi fra gli elettori sono rimasti a casa) ha sostenuto il movimento. Non c'è frattura con l'ultimo lustro: ormai più di un italiano su due non ne vuol sapere dei partiti e per protestare o non vota o si ostina ad appoggiare il grillismo.

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