Campagna elettorale giocata sui grillini

Categoria: Italia

Si dicono disponibili ad accogliere sostegni da chiunque, se mai sedessero a palazzo Chigi.

 di Marco Bertoncini, 17.11.2017 da www.italiaoggi.it

Il tripolarismo condiziona la campagna elettorale, già partita. Le regionali in Sicilia ne sono state la prima tappa, con risultati che influiscono la politica ben più di quanto ci si attendesse e di quanto sarebbe fondato ritenere. C'è però un intersecarsi di avversari e di alleati (anche solo futuri) che è per lo meno singolare. Fi ha un contendente dichiarato: come Silvio Berlusconi ha più volte annunciato, non è più, come alle origini, il comunismo e nemmeno Matteo Renzi, bensì sono i grillini, professionisti della politica inetti alla vita civile e dilettanti nella conduzione pubblica. Già: però tutti sospettano che il Pd possa domani diventare il compartecipe governativo di Fi. Viceversa Matteo Salvini individua il nemico numero uno proprio in Renzi e non smette di ammiccare ai cinque stelle, possibili sodali dopo le urne.

Nel Pd si moltiplicano le voci contro la destra o le destre, che i discorsi di propaganda uniscono ai populisti o dipingono assorbite dai populisti. Renzi, tuttavia, aveva spiegato e tenta vanamente di far capire come l'antagonista vero sia Beppe Grillo. Moltissimi non consentono con lui, vuoi perché sempre avvinti dal collante dell'antiberlusconismo, vuoi perché si riservano di trovare appoggi postelettorali proprio nei pentastellati. Va da sé che i più convinti di questa tesi (nemico è il Cav, Grillo può sempre venir buono) sono i sinistri puri, Pier Luigi Bersani in testa.

In questo caotico assommarsi di amici e nemici si direbbe che gli unici senza problemi nell'identificare gli ostili siano i grillini, soliti battersi dichiaratamente da soli contro tutti. Tuttavia si dicono disponibili ad accogliere sostegni da chiunque, se mai sedessero a palazzo Chigi.

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