Liliana Segre senatrice a vita

Maroni contro Bongiorno capolista. Grillo, no alleanze

 di Franco Adriano 20.1.2018 www.italiaoggi

Il presidente della repubblica, Sergio Mattarella, ha nominato senatrice a vita la sopravvissuta di Auschwitz, Liliana Segre. Nata a Milano il 10 settembre del 1930, venne deportata il 30 gennaio 1944. Dei 776 bambini italiani di età inferiore ai 14 anni, che furono deportati ad Auschwitz, la Segre fu tra i soli 25 sopravvissuti. «Risponde esattamente alla profonda esigenza di assicurare che l'istituzione chiamata a legiferare abbia a memoria quanto avvenuto nel passato», ha spiegato la presidente dell'unione delle comunità ebraiche Noemi Di Segni.

La neosenatrice a vita ha ricordato che nel 2018 ricorre l'ottantesimo anniversario delle leggi razziali. In nome di coloro «che nel 1938 subirono l'umiliazione di essere degradati dalla patria che amavano; che furono espulsi dalle scuole, dalle professioni, dalla società dei cittadini di serie A».

«Eravamo certi che il presidente Berlusconi avrebbe riconosciuto la dignità e l'importanza dell'Udc-Noi con l'Italia. Saremo il cuore liberale e democratico cristiano della coalizione di centrodestra. Nel giorno in cui si depositano i simboli noi siamo qui a difendere i valori dello scudo crociato». In serata Lorenzo Cesa tira un sospiro di sollievo. Le sue parole hanno un tenore ben diverso da quelle pronunciate ieri mattina in tv dopo che Fi, Lega e Fd'I, senza la cosiddetta quarta gamba della coalizione, avevavo firmato il programma a casa di Berlusconi. «Se ci sarà dignità parteciperemo alla coalizione», aveva attaccato Cesa, «se non ci sarà dignità faremo le nostre scelte». «Il centrodestra adesso è compatto e unito. Abbiamo sottoscritto un programma», gli ha fatto eco il coordinatore di Noi con l'Italia-Udc Raffaele Fitto. «Sono molto soddisfatto. Il centrodestra e i suoi componenti storici Forza Italia, Lega e Fratelli d'Italia, cui si è oggi unito Noi con l'Italia-Udc, ha firmato un approfondito programma di governo che cambierà radicalmente l'Italia», ha finalmente annunciato Silvio Berlusconi.

Energie per l'Italia di Stefano Parisi correrà in tutte le circoscrizioni italiane di camera e senato al di fuori dell'alleanza di centrodestra. Nel simbolo, oltre al nome di Parisi, anche la scritta «Civici e innovatori» che dovrebbe consentire a Epi di evitare la raccolta delle firme.

Scontro nella Lega su Giulia Bongiorno candidata capolista nel partito guidato da Matteo Salvini. Roberto Maroni ha attaccato il segretario: «Giulia Bongiorno dice che ''questa Lega nazionale l'avrebbe approvata anche Andreotti''. È davvero cambiato il mondo: io e Bossi quelli come Andreotti li abbiamo sempre combattuti». Pronta la replica di Salvini, che ha ribattuto: «Sono orgoglioso della scelta Giulia Bongiorno, delle sue battaglie per la sicurezza, la legalità, la legittima difesa e la difesa dei diritti e della libertà delle donne, come per la legge sullo stalking che ha salvato tante vite. Io guardo al futuro, e nel futuro c'è che la Lega governerà questo paese». «Mi candido perché voglio fare battaglie su giustizia, sicurezza, violenza contro le donne», ha sottolineato l'avvocato ed ex deputata di Fli. «Parliamo di Giulia Bongiorno per quello che vuole fare ora, non per battaglie di tremila anni fa. Né mi vedrete con un'ampolla sul Po». «Ci saranno altre candidature esterne alla Lega» , ha rilanciato invece Salvini.

Beppe Grillo, leader del Movimento cinque stelle, ha chiuso inequivocabilmente il discorso a possibili alleanze: «È come dire che un panda possa mangiare carne cruda. Noi mangiamo solo il cuore del bambù». Luigi Di Maio si era spinto nei giorni scorsi a possibili intese sul programma nel caso che il movimento non raggiunga la maggioranza sufficiente per governare. Ma Grillo, giunto al Viminale per depositare il simbolo del M5s alle prossime elezioni, è stato categorico.

Il consiglio dei ministri ha autorizzato la ministra per la semplificazione e la pubblica amministrazione, Marianna Madia a chiudere il contratto nazionale di lavoro statali per il triennio 2016-2018, sottoscritta il 23 dicembre 2017. Dopo quasi dieci anni di blocco, dunque, il contratto per gli statali ha ricevuto il via libera dal governo. L'accordo prevede una forbice di aumenti sullo stipendio base che va dai 63 ai 117 euro mensili lordi a regime e salvaguarda gli 80 euro del bonus Renzi. L'intesa riguarda circa 250mila ministeriali, dipendenti delle Agenzie fiscali ed enti pubblici non economici. «Bene che il governo l'abbia fatto. Penso che fosse un atto dovuto», ha detto la segretaria della Cgil, Susanna Camusso.

Un ultimo avvertimento dopo che sono stati ignorati quelli precedenti di febbraio e aprile. L'Italia e altri otto stati membri Ue (oltre all'Italia, Germania, Francia, Regno Unito, Spagna, Ungheria, Romania, Slovacchia e Repubblica ceca) sono stati avvertiti dalla commissione europea che se non attueranno misure adeguate per ridurre l'inquinamento atmosferico (biossidi di azoto e polveri sottili, o particolato PM10) in un lungo elenco di aree e di città nel loro territorio, non ci sarà per l'esecutivo comunitario altra opzione che il ricorso in Corte di Giustizia. Con il rischio molto concreto, per i nove paesi inadempienti, di subire dure condanne che, in caso di non esecuzione, potrebbero poi approdare a pesantissime sanzioni pecuniarie, come quelle che l'Italia già sta pagando per le infrazioni nella gestione dei rifiuti. Il commissario Ue all'Ambiente, Karmenu Vella ha convocato un vertice ministeriale sulla qualità dell'aria a Bruxelles, il 30 gennaio prossimo. I ministri dell'Ambiente dei nove stati hanno tempo fino al 25 gennaio per rispondere. Ogni anno, secondo l'Agenzia europea dell'Ambiente di Copenaghen, muoiono prematuramente» nell'Ue 400 mila persone in conseguenza dell'inquinamento atmosferico, e molti di più sono i cittadini europei che si ammalano di malattie cardiovascolari e respiratorie, con un costo economico stimato di 20 miliardi di euro all'anno in costi sanitari e ridotta produttività dei lavoratori.

Un test del sangue capace di rilevare otto tipi diversi di cancro, quelli tra i più comuni, molto prima che insorgano i sintomi. Lo avrebbe sviluppato un gruppo di ricercatori della John Hopkins University. Il nuovo test analizza sia il Dna mutato del cancro che circola liberamente nel sangue, che alcune proteine prodotte sempre dal tumore. I primi test condotti su oltre mille pazienti hanno dato un risultato positivo in circa il 70% dei casi. Il test si basa sulla presenza di 16 geni che sono frequentemente mutati in diversi tipi di cancro e su 8 proteine da essi prodotte, presenti a livelli diversi a seconda della posizione del tumore nel corpo. Il carcinoma ovarico è risultato il tumore più facile dal rilevare, seguito dai tumori al fegato, allo stomaco, al pancreas, all'esofageo, al colon-retto, ai polmoni e al seno. I pazienti coinvolti nello studio avevano uno o tre tumori localizzati senza metastasi. Il test è in grado di rilevare tumori avanzati e non è utile per rilevare il cancro nella fase iniziale e ancor di meno il cancro pre-sintomatico.

La Corte di cassazione ha confermato l'adottabilità del bambino nato dalla relazione tra Martina Levato e Alexander Boettcher, i due componenti della cosiddetta «coppia dell'acido» responsabile delle aggressioni messe a segno a Milano. La Suprema corte ha respinto anche i ricorsi dei nonni del bambino che si proponevano come adottanti. Il piccolo, che ormai ha due anni e mezzo, ha sempre vissuto in una casa famiglia. Non ci arrendiamo, siamo pronti ad andare a Strasburgo», hanno dichiarato i legali della coppia.

Donald Trump, nel giorno dei primi 12 mesi di presidenza, è alle prese con il rischio shutdown. Il presidente Usa ha sospeso tutti gli impegni per contattare singolarmente i legislatori per evitare la paralisi del governo federale cui invece starebbe mirando l'opposizione per bloccare i finanziamenti alla sua amministrazione.

«Qui insieme a voi mi sgorga dal cuore il canto di San Francesco: Laudato sì, mì Signore». Così il Papa ai quattromila rappresentanti dei popoli amazzonici, incontrati nel palazzetto dello sport di Puerto Maldonado, cui dedicherà presto un sinodo a Roma.

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