Un sacco di espulsi che nessuno espelle

Categoria: Italia

Tanti, molti cittadini avvertono che il problema non consiste soltanto nel bloccare gli arrivi

di Marco Bertoncini, 13.2.2018 www.italiaoggi.it

Sicurezza e migranti sono divenuti tema primario nella campagna elettorale, ora dominata dai fatti di Macerata. Il centro-sinistra si è sentito in difficoltà.

I prodromi li aveva ben avvertiti Paolo Gentiloni, quando si era rifiutato di mettere la fiducia sullo Ius soli, mentre Matteo Renzi, che si esponeva a favore della legge, era conscio della perdita di popolarità che l'approvazione gli avrebbe provocato. Oggi le repliche del Pd paiono deboli, rispetto ai sentimenti in maggioranza circolanti nell'opinione pubblica. A poco valgono gli sbandierati dati sulla diminuzione dei crimini, quando la gente si sente carente di sicurezza e protezione. Ancor meno valgono le riflessioni sui diminuiti arrivi dopo il dichiarato decisionismo del ministro Marco Minniti.

Tanti, molti cittadini avvertono che il problema non consiste soltanto nel bloccare gli arrivi (il blocco non c'è e verosimilmente non può esserci), ma soprattutto nelle centinaia di migliaia di clandestini (è il termine esatto) dimoranti in Italia. Silvio Berlusconi, il cui fiuto per gli orientamenti della gente, specie della gente semplice, tutti hanno sempre riconosciuto, non ha parlato a vanvera di «bomba sociale». Abbiamo centinaia di migliaia di espulsi che nessuno espelle, di nullafacenti ridotti a mendicare, di potenziale mano d'opera per la criminalità organizzata.

I parlamentari di qualsiasi partito, i quali tutti abitano o almeno soggiornano nella capitale, sembra non vedano con i loro occhi l'incremento lento ma costante dei poveracci richiedenti l'elemosina nelle strade che percorrono normalmente. Gli elettori, invece, se ne rendono conto, anche in provincia. Difficile che premino il buonismo ancora albergante nel centro-sinistra.

© Riproduzione riservata