1-Luigi Di Maio, la profezia nera di Luigi Bisignani: "Lobby gay e arroganza nel M5s, ecco che fine rischia di fare"

Categoria: Italia

2-- Silvio Berlusconi: "No al partito unico con la Lega. Siamo alleati ma abbiamo valori diversi

11 Marzo 2018 www.liberoquotidiano.it

Per Luigi Di Maio, Luigi Bisignani vede un futuro nero. E ne scrive in un intervento su Il Tempo, dove premette: "Cerchi magici e arroganza: possibile che la rovinosa caduta di Renzi non abbia insegnato nulla ai nuovi simpatici 'mostri', o aspiranti tali, che puntano a Palazzo Chigi?". Bisignani, dunque, aggiunge che ora "quasi tutta la scena è per Giggino Di Maio, il rassicurante e imperturbabile scugnizzo che, travestito da statista, fa sognare. Eppure - profetizza -, come è stato per Renzi, anche lui rischia di circondarsi solo di un piccolo gruppetto di fedelissimi che faranno, come il giglio magio, il bello e il cattivo tempo".

Dunque, Bisignani, fa i nomi: " Al top, ovviamente, tre campani: Dario De Falco, Vincenzo Spadafora e Roberto Fico. Mentre dal 'Regno di Sardegna e Piemonte' vengono Pietro Dettori (Cagliari) e Laura Castelli, una torinese di origini siciliane, puntuta e mai sorridente. Dettori è una sorta di Ninja che interviene nelle operazioni più delicate, su espressa richiesta del guru Davide Casaleggio".

Dunque, l'uomo che sussurrava ai potenti si chiede: "Un Movimento così autoreferenziale, con una potente e litigiosa lobby gay al suo interno, sarà in grado di gestire un governo ed un mare di parlamentari o cercherà invece di coinvolgere anche alti dirigenti e consiglieri di Stato umiliati durante la breve era renziana?". A voi la risposta...

2- Silvio Berlusconi: "No al partito unico con la Lega. Siamo alleati ma abbiamo valori diversi"

12 Marzo 2018

Boccia categoricamente l'idea di un partito unico con la Lega - caldeggiato da Giovanni Toti - Silvio Berlusconi. Il Cavaliere, in una intervista a La Stampa dice che il "nostro futuro si chiama semplicemente Forza Italia. Il nostro è un grande partito liberale, quindi tutte le opinioni sono legittime. Però, proprio perché siamo una grande forza liberale, parte integrante della grande famiglia del Ppe, il nostro avvenire rimane ben distinto da quello dei leghisti che sono certo alleati leali, ma che hanno una storia diversa dalla nostra, un linguaggio diverso dal nostro, valori diversi dai nostri".

E affonda: "Aggiungo che in questa campagna elettorale Forza Italia è stata fortemente penalizzata dalla non candidabilità del suo leader. Ma io continuo a pensare che - come in tutto il mondo - il futuro sarà dei liberali, dei cattolici, dei moderati". E gli italiani, continua Berlusconi, "hanno deciso di dare una maggioranza al centrodestra, ma anche di non assegnare ad alcun partito o coalizione la forza di governare da sola. Ciò significa due cose: che il centrodestra ha il diritto ma soprattutto il dovere di guidare il prossimo governo, e che nessuno, fra chi ha ottenuto un consenso importante dagli elettori, può pensare di non farsi carico della necessità che il Paese sia governato. I problemi dei quali tutti abbiamo parlato in campagna elettorale, la povertà, la disoccupazione fra i giovani, le difficili condizioni del sud, il pericolo sicurezza, l'emergenza immigrazione sono urgenze drammatiche, non solo temi da campagna elettorale".