Dentroipartiti. 1-M5s, Beppe Grillo e l'ultimo siluro contro Luigi Di Maio:

Categoria: Italia

2-Luigi Di Maio, nel M5S scoppia la guerra contro il candidato premier: la fronda per farlo fuori

19 Marzo 2018 www.liberoquotidiano.it

1-"Non assisterete a una mutazione genetica del movimento. L'epoca del vaffa è finita, ma quella degli inciuci non comincerà". Beppe Grillo, dopo aver mandato un chiaro segnale politico togliendo il link al M5s dal suo blog, in una intervista a Repubblica sembra prendere definitivamente le distanze dal Movimento 5 stelle e da Luigi Di Maio. "Io non capisco più cosa è vero e cosa finto, se sono ancora il padre spirituale di un movimento oppure no. Non mollo, ma adesso un capo politico c'è e certe risposte deve darle lui. Adesso la responsabilità di tutti è dare all'Italia una visione per i prossimi vent'anni". Parole dure. Parole che fanno ritornare d'attualità le voci, smentite dal diretto interessato, sulla possibilità che Grillo fondi un nuovo movimento.

"La politica oggi è priva di narrazione, non ha un linguaggio contemporaneo, è noiosa, inconcludente. Tra vent'anni saremo una nazione di vecchi e nessuno ci pensa: tutti a chiedersi chi fa il presidente, chi il ministro, chi il premier - prosegue Grillo - Servono riforme, risorse, a cominciare dalle pensioni. Un anziano ha un costo annuo superiore allo stipendio annuale di suo figlio. Dobbiamo pensare a questo, a cosa fare non alle poltrone".

Grillo insiste sulla missione che deve avere il M5s: "La specie che sopravvive, anche in politica, non è la più forte, ma quella che si adatta meglio. Noi siamo un po' democristiani, un po' di destra, un po' di sinistra, un po' di centro. Possiamo adattarci a qualsiasi cosa. A patto che si affermino le nostre idee". "A noi preme affermare una visione per i prossimi vent'anni - continua il comico - "definire la vocazione e il ruolo dell'Italia nel lungo periodo e in tutti i settori, dalla cultura all'economia. La priorità sono i giovani e gli anziani, chi più è stato lasciato solo. Governare è affrontare il futuro con chi condivide una visione, non dividere le poltrone e poi scoprire di non avere una visione, tantomeno comune".

 

2-Luigi Di Maio, nel M5S scoppia la guerra contro il candidato premier: la fronda per farlo fuori

19 Marzo 2018

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Luigi Di Maio, nel M5S scoppia la guerra contro il candidato premier: la fronda per farlo fuori

Non c'è solo il Partito democratico a fare i conti con il clima da "resa dei conti" dopo il voto del 4 marzo. Anche chi vanta di aver vinto le elezioni, vedi il Movimento Cinque Stelle, ha i suoi grandi problemi interni, che rischiano di complicare le trattative di Luigi Di Maio con gli altri partiti più di quanto già non lo siano.

Il sospetto è che tra i grillini c'è chi aspetti solo il primo passo falso del candidato premier Giggino, così da bruciarlo e rottamarlo una volta per tutte. Uno dei segnali che la fronda grillina anti-Di Maio stia alzando la voce arriva, per esempio, dal tweet del senatore Nicola Morra, di solito considerato una colomba, stavolta un po' più falco: "Lo ricordiamo che la Lega, con Belsito e Bossi, ha avuto un problemino da 52 milioni di euro?". Quel che scrive Morra rappresenta il pensiero di un pezzo importante del Movimento da sempre ostile all'alleanza con la Lega.

Quando l'avvicinamento ai leghisti sembrava solo un'ipotesi teorica, fece sentire la sua voce Roberto Fico, campano come Di Maio e soprattutto con un passato a sinistra. A fargli compagnia ci sono stati poi altri parlamentari, ricorda il Corriere della sera, come Giuseppe Brescia, senza tralasciare gli attivisti sparsi sul territorio che con i leghisti litigano un giorno sì e l'altro pure, vedi Genova. Di Maio a questo punto è avvertito.