Governo. Una crisi di sistema

Categoria: Italia

Vogliono imporre al Presidente quale sia la data giusta negando la fiducia a un governo neutrale e di garanzia destinato ad assolvere a quei compiti e ad assicurare il regolare svolgimento delle elezioni

di CLAUDIO MARTELLI il 9.5 2018 www.quotidiano.net

Lo scioglimento anticipato è sempre stato conseguenza dell’impossibilità di trovare una maggioranza parlamentare. A deciderlo è il presidente della Repubblica (art. 88 Costituzione). Nessun gruppo e nemmeno la maggioranza parlamentare può sostituirsi al Presidente nell’esercizio di questo potere. Mattarella con le sue obiettive, pacate, ineccepibili considerazioni si è limitato a indicare l’opportunità di sciogliere le Camere dopo e non prima che un governo abbia adempiuto agli ineludibili obblighi internazionali e interni a tutela dell’interesse nazionale (Raffaele Marmo li ha elencati ieri su questo giornale). Ciò non è bastato ad evitare le reazioni rabbiose di Di Maio e di Salvini. Vogliono imporre al Presidente quale sia la data giusta negando la fiducia a un governo neutrale e di garanzia destinato ad assolvere a quei compiti e ad assicurare il regolare svolgimento delle elezioni. Colpa di tre anziché due poli? Certo. Colpa di una legge elettorale ibrida tra maggioritario e proporzionale? Mah, anche col modello tedesco o inglese avremmo avuto lo stesso risultato. Solo il ballottaggio tra i due meglio piazzati avrebbe risolto il problema ma la Consulta bocciò quello previsto dall’Italicum dell’odiato Renzi. Non siamo ipocriti: la colpa è dei mezzi vincitori che prigionieri delle loro claques non sanno mediare. E dei loro programmi deliranti. Salvini che ha solo il 17 per cento ha appena minacciato "una passeggiata (o marcia?) su Roma" se la maggioranza del Parlamento lo avesse escluso. Di Maio davanti all’ipotesi di un governo tecnico annuncia: "Io non minaccio nulla ma c’è il rischio, con una forza politica come la nostra, di azioni non democratiche". Chi teme la crisi di sistema, cioè della democrazia italiana, pecca per difetto. La crisi è in corso.