Il Pd verso le urne sceglie tra Minniti e Calenda

Categoria: Italia

Il partito punta sulla difesa di Mattarella e dell'adesione italiana a Ue ed euro. E per le elezioni anticipate si fa largo l'ipotesi di affrontare la campagna elettorale con un nuovo candidato premier: il ministro dell'Interno o quello dello Sviluppo eocnomico

di Giampiero Di Santo, 29.5.2018 www.italiaoggi.it

Anche il Pd è schierato con #iostoconmattarella. E anche se non è detto che il partito di Largo del Nazareno voterà compatto la fiducia al governo guidato da Carlo Cottarelli, ieri i dirigenti, dal presidente Matteo Orfini ai capigruppo, a Lorenzo Guerini, Maurizio Martina ed Ettore Rosato, si sono riuniti per predisporre la manifestazione nazionale del primo giugno in difesa del presidente della Repubblica e programmare una riunione della direzione che si terrà già questa settimana, per lanciare la mobilitazione contro i populisti. Una seconda riunione servirà a stabilire gli assetti con cui il partito si presenterà al voto. Assetti che potrebbero cambiare considerato il momento delicato attraversato dal paese. Momento che richiede un candidato premier forse di aspetto per così dire meno signorile rispetto all’ormai ex premier Paolo Gentiloni. Gran signore, certo, ma con un’immagine felpata e un po’ troppo da aristocrazia romana non proprio adatta per affrontare le acque vorticose dell’attuale crisi politica e istituzionale. Ecco perché nel Pd si fa largo l’idea di affrontare la campagna elettorale che è in sostanza già cominciata con un candidato grintoso. I nomi su cui si lavora sono quelli del ministro dell’Interno Marco Minniti e del titolare del dicastero dello Sviluppo economico Carlo Calenda. Non è un caso che Calenda, ieri, abbia chiesto al Pd di “farsi promotore di un fronte repubblicano” per contrapporsi ai grillini e ai leghisti.Un fronte repubblicano che avrà soprattutto l’obiettivo di difendere l’appartenenza dell’Italia all’Europa e all’euro. ”Noi faremo tutta la campagna elettorale su Europa sì, Europa no. E vedremo che cosa succederà”, ha detto l’ex premier ed ex segretario del Pd Matteo Renzi. “Credo che i risparmiatori e i piccoli imprenditori che al Nord votano Salvini avranno problemi a dire che vogliono uscire dall’euro. In realtà Lega e 5 Stelle hanno sbagliato a decidere di portare il paese alle elezioni. Scatterà una reazione. Chi costringe gli italiani a votare pagherà un prezzo”.