6 Laura Castelli, I nuovissimi vice-ministri

Categoria: Italia

Biografie esemplari, selezionate senza bisogno del curriculum, del governo giallo-verde

Redazione 14.6.2018 www.ilfoglio.it oggi in edicola

E’ chiaro che la pettinatura non fa il monaco, ma nel caso di Laura Castelli da Collegno, deputata trentunenne a Cinque stelle appena nominata viceministro dell’Economia nel governo giallo-verde, l’apparizione della frezza bionda su capello raccolto – sostitutivo del caschetto studentesco dei giorni grillini d’antan – segna il momento in cui la porta girevole ha fatto sparire l’ex pasionaria No-Tav, ora riconoscibile nei talk-show per le giacche sagomate e colorate che hanno preso il posto del giubbotto militaresco indossato durante i presidi valligiani. Castelli era considerata la dura e pura che nei dibattiti ostentava lo sguardo impermeabile di chi non sorriderà mai, neanche in caso di arrivo al governo. Invece al governo è arrivata, e oggi sorride anche sotto i riflettori. Lettrice di Platone per autodefinizione e “unica donna che sedeva al tavolo del contratto Cinque stelle-Lega” nelle definizioni altrui, con un passato di sinistra-sinistra (in Piemonte, dopo la laurea triennale in Economia aziendale, è stata assistente del consigliere regionale Mariano Turigliatto, eletto con la lista “Insieme per Mercedes Bresso”), la neo viceministro è salita a suo tempo sui tetti della Camera con “Dibba” (Alessandro Di Battista) per protestare contro la riforma costituzionale, ed era considerata vicina all’ala ortodossa di Roberto Fico. Ma tutto scorre, e anche le aree d’appartenenza non restano mai le stesse, tanto che oggi Castelli, a un certo punto considerata presunta fonte anonima anti-dimaiana del libro “Supernova”, scritto da Nicola Biondo e Marco Canestrari sui segreti a Cinque Stelle, è in prima linea proprio come braccio destro di Luigi Di Maio. Ma questo è nulla, forse, in confronto a uno dei dossier che le pioveranno sul tavolo: i 61 milioni delle compensazioni Imu-Ici tra Comune e governo.