La nota politica Le spartizioni come con il pentapartito

Categoria: Italia

Invece di segnare il cambiamento, il governo marmorizza

di Marco Bertoncini 26.7.2018 da www.italiaoggi.it

Invece di segnare il cambiamento, il governo marmorizza. Le lottizzazioni, stando almeno ai grillini (i leghisti, più smaliziati, hanno sempre evitato di annunciare novità al riguardo), dovevano appartenere al passato. Invece, dall'avvio della legislatura a oggi lo stile è immutato: come nella prima repubblica. Una perfetta applicazione del manuale Cencelli. La suddivisione degli uffici di presidenza nelle camere aveva svelato inattese capacità politico-spartitorie di Matteo Salvini. In questi giorni le poltrone oggetto di trattative, incontri, scontri, liti, richiamano alla mente le antiche suddivisioni nel pentapartito. Dalla Cassa depositi e prestiti ai vertici burocratici dei ministeri, dalla Rai alle aziende pubbliche, è un susseguirsi di trattative con le inevitabili minacce di rottura e le ovvie ricomposizioni.

Mirabile è, adesso, tornare alle ripetute affermazioni dell'ortodosso e ultrasinistro Roberto Fico, sull'annunciata e sconvolgente novità nel comportamento dei partiti per le nuove nomine, nel suo caso (da ex presidente della Vigilanza) con peculiare riferimento alla Rai. La politica «deve rimanere fuori: non devono esistere consiglieri, direttori o vicedirettori appartenenti ad aree politiche». Invece, la politica è penetrata incisivamente, come sempre è stato. Dunque, si tratterebbe di «un vero e proprio fallimento», sempre secondo Fico, non già «di un segnale di cambiamento».

Semmai, l'intrico è stato più aggrovigliato del passato, sia per i vari livelli d'incontri, sia per la coesistenza dei partiti con altri soggetti. Incidono, infatti, più ministri appartenenti alla terza componente, quella sempre più spesso identificata con un richiamo, improprio fin che si voglia, al Colle.