Guadiamoci bene dal modello Caracas che stampa moneta

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Non so per quale motivo, ma in questi giorni (Ilva, Alitalia, decreto dignità) mi è tornato in mente il bar di Caracas: Di Maio che parla di economia mi ricorda il discorso del presidente del Venezuela

di Marcello Gualtieri, 28.7.2018 da www. italiaoggi.it

Qualche anno fa mi trovavo per lavoro in Venezuela. Si erano appena concluse le elezioni politiche, entrai in un bar di Caracas mentre il nuovo presidente rivolgeva alla nazione un interminabile discorso televisivo. Incuriosito, mi fermai ad ascoltare il presidente che prometteva per ogni famiglia: una casa, una nuova automobile «nazionale» cioè costruita interamente in Venezuela, un televisore (anche di importazione) e 100 litri di benzina al mese. Ovviamente c'era anche l'indicazione del nemico straniero: gli Stati Uniti. Gli avventori del bar si davano delle gran pacche sulle spalle. Dopo aver chiarito che non ero americano, provai a chiedere come pensavano che lo stato avrebbe pagato quanto promesso. Molto semplice, bastava nazionalizzare tutto e la Banca centrale avrebbe stampato moneta per pagare le spese.

Passano un po' di anni ed è di questi giorni la notizia che il Fondo monetario internazionale, che aveva inizialmente stimato un'inflazione per il 2018 pari al 40.000 per cento, ha rivisto la stima portando il tasso di inflazione atteso a 1 milione per cento. Conformemente al vecchio programma degli avventori del bar, in una sola settimana la Banca centrale ha aumentato la base monetaria (cioè ha stampato nuova moneta) per un controvalore pari al 25% di tutta la moneta in circolazione; l'iperinflazione ha ridotto a zero il valore reale dei salari: con un mese di stipendio si riesce ad acquistare una scatoletta di tonno. Come soluzione, il governo ha disposto l'emissione di una nuova moneta con cinque zeri in meno, il che è come cambiare l'etichetta della bottiglia, sperando che cambi il contenuto.

Non so per quale motivo, ma in questi giorni (Ilva, Alitalia, decreto dignità) mi è tornato in mente il bar di Caracas: Di Maio che parla di economia mi ricorda il discorso del presidente del Venezuela; le ricette sul debito pubblico del presidente della commissione bilancio, Claudio Borghi (la Banca centrale stampa una banconota da 2.300 miliardi, la mette in cassaforte e il debito pubblico è azzerato), mi ricorda l'operato della Banca centrale del Venezuela; gli italiani mi ricordano gli avventori del bar di Caracas, pronti a bersi assieme al rum qualunque sciocchezza.

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