Manovra, meno agevolazioni fiscali per tutti

Smentiti gli aumenti di alcune aliquote Iva e e l'eliminazione del Bonus Irpef Renzi, Tria, Salvini e Di Maio puntano sulle tax expenditures. Si pensa a un taglio lineare del 10% sulle 466 agevolazioni, per un totale di 54,2 miliardi, sulle quali è pensabile un intervento

di Giampiero Di Santo, 10.8.2018 da www.italiaoggi.it

Matteo Salvini e Luigi Di Maio, i due leader, categorici nell’escludere un aumento dell’Iva. Ma molto interessati al capitolo delle tax expenditures, delle agevolazioni fiscali da ridurre per finanziare flat tax e reddito di cittadinanza, "Siamo il governo del cambiamento", ha detto mercoledì scorso Salvini rivolto a Tria, "e non possiamo certo iniziare aumentando l’Iva". Parole simili a quelle di Di Maio: "L’Iva non deve aumentare: lo abbiamo promesso e non aumenterà". E parole simili a quelle scandite da Salvini questa mattina, che dopo avere letto i titoli dei giornali a proposito dell'Iva e soprattutto del Bonus Irpef Renzi di 80 euro mensil destinato a sparire, ha assicurato che invece, resterà in vigore: "Il governo non pensa di togliere gli 80 euro e non vuole aumentare l'Iva. Lavoriamo per attuare il programma. Spiace dover rincorrere alcune indiscrezioni dei giornali, palesemente false e che servono solo per riempire le pagine dei quotidiani in agosto". False non tanto, perché era stato il ministro dell'Economia, Giovanni Tria, affiancato dal sottosegretario della presidenza del consiglio Giancarlo Giorgetti, leghista come Salvini, a riproporre l'idea di un aumento della tassazione indiretta, che anche l’Unione europea potrebbe chiederci di aumentare". Ma vista la netta opposizione di Di Maio e Salvini, Tria si tiene in serbo un asso da calare al momento giusto: le cosiddette tax expenditures, cioè dalle agevolazioni fiscali introdotte per moltissime categorie di contribuenti. Tutte insieme valgono qualcosa come 253 miliardi di euro, ma tante, come le detrazioni per figli a carico o per i carichi familiari in generale, sono intoccabili, così come sono intoccabili quelle per lavoro dipendente (valgono rispettivamente 10,5 e 37 miliardi). Quelle sulle quali si pensa di lavorare per finanziare flat tax e reddito di cittadinanza sono 466, per 54,2 miliardi annui : un tesoro che però dovrà assere aggredito senza scatenare polemiche o resistenze da parte delle categorie cche saranno colpite. Ecco perciò che ritorna di moda la politica dei tagli lineari a suo tempo ideata dall'allora ministro dell'Economia Giulio Tremonti: una bella riduzione del 10% valida per tutti e il problema sarà risolto.

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