Per Di Maio la gara Ilva è delitto perfetto, ma non l'annulla

Categoria: Italia

Dopo il parere dell'Avvocatura dello Stato il ministro dice che continuerà a trattare con Mittal, ma che allo stesso tempo potrebbe revocare tutto se qualche altra azienda volesse rilanciare.

Da www.lettera43.it

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Il ministro dello Sviluppo economico Luigi Di Maio ha spiegato in una diretta su Facebook che la gara per Ilva che ha portato all'assegnazione degli impianti ad ArcelorMittal è «un delitto perfetto». La procedura, secondo il governo, «è illegittima» e tuttavia non sarà né cancellata né annullata. Il governo quindi continuerà a trattare con l'azienda, ma allo stesso tempo se un altro soggetto «ci chiedesse di partecipare, ci sarebbero le ragioni di opportunità e noi potremmo revocare» l'aggiudicazione al colosso dell'acciaio. «Negando i rilanci sull'offerta non si è fatto fino in fondo l'interesse dello Stato e dei cittadini», ha aggiunto Di Maio, sottolineando in particolare come la cordata Acciaitalia, capitanata dal gruppo indiano Jindal, avesse chiesto di poter rilanciare.

Il ministro ha parlato dopo aver ricevuto il parere dell'Avvocatura dello Stato, che pur individuando criticità sulla gara ha rimesso nelle mani del governo la responsabilità eventuale di ripartire da zero a tutela dell'interesse pubblico. La stessa cosa aveva detto l'Anac, l'Autorità anticorruzione, a cui pure era stato chiesto un parere. Il problema è che questa responsabilità oggi il governo non intende prendersela nonostante, dica Di Maio, il parere dell'Avvocatura abbia rilevato un «eccesso di potere» esercitato dallo Stato nel rifiutare i rilanci. Per il ministro non si tratta di un tecnicismo, ma di una «possibilità per i cittadini di Taranto e per i lavoratori di avere una migliore offerta dal punto di vista occupazionale e ambientale». Immediata la replica di Carlo Calenda, suo predecessore allo Sviluppo economico: «Caro Luigi Di Maio il "delitto (im)perfetto" è il tuo verso la nostra intelligenza. Se la gara è viziata annullala».

@CarloCalenda

Caro @luigidimaio il “delitto (im)perfetto” è il tuo verso la nostra intelligenza. Se la gara è viziata annullala. “Potremmo se ci fosse qualcuno interessato” e le altre fesserie del genere che ci stai propinando da mesi, dimostrano solo confusione e dilettantismo.

MITTAL: «SPERIAMO CHE IL GOVERNO PARTECIPI ALLA TRATTATIVA»

«Speriamo di ricevere il supporto del governo per raggiungere una conclusione positiva nella negoziazione con le unioni sindacali il più presto possibile», ha detto un portavoce di ArceloMittal sottolineando che «ArcelorMittal rimane interessata all'acquisizione di Ilva e al fatto di poter diventare un proprietario e un imprenditore responsabile del gruppo». «Accogliamo con soddisfazione il riconoscimento da parte del ministro di Maio della nostra buona fede lungo tutto il processo relativo all'acquisizione di Ilva», ha detto ancora il portavoce. Quanto al parere dell'Avvocatura dello Stato, ha continuato: «Non avendolo visto non possiamo fare nessun commento in dettaglio».

LA RABBIA DEL SINDACO: «IRRAZIONALITA' E DISPREZZO»

«Ormai non c'è limite all'imbarazzo nel commentare le dichiarazioni del Ministro Di Maio intorno ad Ilva, tali e tanti risultano gli argomenti di irrazionalità e di disprezzo dei bisogni della comunità ionica», è stata la dura presa di posizione del sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci. «Ministro», ha continuato Melucci, «ci dica cosa vuole fare senza altri giri di parole, per carità. Se vuole chiudere lo stabilimento, si accomodi. Sarà sempre suo e del suo governo l'onere di gestire bonifiche miliardarie e decine di migliaia di disoccupati». «Stia pur certo», ha aggiunto il primo cittadino della città pugliese parlando dell'eventuale chiusura dell'Ilva», «che verremmo tutti in pianta stabile in Via Veneto a darle una mano. Le garantiamo tutto il supporto possibile, faremo in modo che Taranto resti in ogni caso una priorità della nazione fino a che non sarà tutelato l'ultimo lavoratore, l'ultimo concittadino, ripristinato l'ultimo lembo di terra».

L'ESASPERAZIONE DEI SINDACATI

Prima che Di Maio parlasse erano intervenuti anche i sindacati. Marco Bentivogli, della Fim-Cisl, aveva dichiarato: «Dopo aver impedito fotografie e riprese durante gli incontri sindacali, ritengo importante che il ministro Luigi Di Maio si presenti con il testo dell'Avvocatura per chiarire definitivamente questa vicenda. Il precedente governo lo rese pubblico, ci aspettiamo altrettanto da questo Governo che fa della trasparenza la sua bandiera». Mentre Rocco Palombella della Uilm aveva detto: «Ci aspettiamo che nella conferenza stampa prevista stamane al Mise il ministro chiarisca una volta per tutte la linea che il Governo intende seguire con la massima responsabilità e che la scelta vada nella direzione di non annullamento della gara, sarebbe un vero disastro, ma di ripresa del confronto con Arcelor Mittal per trovare le soluzioni che i cittadini e i lavoratori aspettano da tempo sia sul piano ambientale che occupazionale. Il tempo è scaduto».

DI MAIO: «SINDACATI PARLINO CON MITTAL»

«Il tempo stringe. Qui non ci si può illudere che prima si completa questa procedura e poi ci si mette al tavolo», ha detto ancora Di Maio parlando del tavolo della trattativa. «Se dobbiamo dire ai sindacati con chi devono parlare», ha aggiunto, «dico che devono parlare sempre con Mittal che è sempre stato in buona fede e in questa procedura non abbiamo visto niente» che riguardi la società. Il fatto che ci sia o meno un interesse pubblico attuale ad annullare la gara «si gioca oggi sui due tavoli, quello delle parti sociali e quello dell'ambiente» ha proseguito il vicepremier perché «il lavoro e l'ambiente sono il nostro interesse». «Quando ci saranno i presupposti, che fanno parte anche dei contatti informali che ci sono fra sindacati e azienda, io», ha proseguito, «riconvocherò il tavolo e a quel tavolo il governo ci sarà». Ma a stretto giro è arrivata la contro replica di Palombella: «La trattativa con ArcelorMittal non è un fatto privato, al tavolo deve esserci il governo. Basta campagna elettorale. Non faremo nessun incontro con Mittal se non ci sarà anche il governo».

IL PARERE DELL'AVVOCATURA RIMANE MISTERIOSO

Intanto il parere dell'Avvocatura dello Stato, sebbene citato a più riprese da Di Maio nella sua diretta Facebook, rimane secretato. «Ho dato mandato all'ufficio legislativo del gruppo Pd alla Camera di presentare un'interrogazione per conoscere il parere sull'Ilva. La richiesta sarà depositata il 24 agosto. Adesso basta!», ha protestato la deputata dem Alessia Morani.

Commenti

alterfiore • 5 ore fa

fossi un consulente di ArcelorMittal gli consiglierei di tenersi alla larga da questo paese

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ViadellaBarca valterfiore • 4 ore fa

Penso si debba fare di tutto per mettere a riparo i nostri risparmi da questa manica di deficienti e irresponsabili...

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Gabriele Barbone ViadellaBarca • 4 ore fa

ma poi devi dirlo al fisco altrimenti sei un evasore ladro