Alitalia è un cadavere, e cercare di salvarla coi nostri soldi è la cosa peggiore da fare

Categoria: Italia

La compagnia aerea “di bandiera” rischia di fare molto male all’Italia. Non è affatto risanata, e creare una nuova compagnia con le Ferrovie provocherebbe ulteriori, giganteschi, problemi

di Andrea Giuricin, 13.10.2018 www.linkiesta.it

Le bad news su Alitalia continuano ad uscire ad ogni momento. Mentre la compagnia perde 1,2 milioni di euro al giorno e probabilmente il rosso sarà pari a 450 milioni di euro a fine anno. il tempo scorre senza nessuna pietà. Quella pietà che il Governo dovrebbe avere nei confronti del contribuente italiano, visto il salvataggio a carico degli italiani con i “capitani coraggiosi” del 2008 e l’intervento di Poste con cash dei risparmiatori postali del 2014.

E invece no. Ancora una volta sentiamo parlare di soluzioni nazionali per mantenere in vita una compagnia che è tutt’altro che risanata. Una compagnia che vede un crollo continuo della propria quota di mercato, mentre il mercato aereo italiano va alla grande. Solo per dare un riferimento, Alitalia trasporta da e per l’estero solo l’8,5 per cento dei passeggeri, meno di Ryanair, Easyjet e anche del gruppo Lufthansa.

Si parla insistentemente di Ferrovie dello Stato che dovrebbe entrare nel capitale della compagnia aerea. Ma c’è bisogno di comprarsi una compagnia che perde quasi mezzo miliardo di euro per fare integrazione treno-aereo?

Di strategico è rimasto il portafoglio degli italiani. E invece no. Il, portafoglio degli italiani evidentemente non è strategico e sarà toccato pesantemente con un intervento dello Stato sia diretto che indiretto, tramite le partecipate di Stato.

Si parla insistentemente di Ferrovie dello Stato che dovrebbe entrare nel capitale della compagnia aerea. Ma c’è bisogno di comprarsi una compagnia che perde quasi mezzo miliardo di euro per fare integrazione treno-aereo? La risposta arriva direttamente da Trenitalia: il primo agosto la compagnia ferroviaria ha fatto integrazione del biglietto con una delle più grandi compagnie al mondo: Emirates.

Perché allora fare sprecare i soldi dei pendolari per una compagnia aerea decotta? Quale è la strategicità? L’italianità fa brutti scherzi, tanto da annacquare il cambiamento.