Si preparano in due a dar la colpa ad altri

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A livello verbale, i due sono inarrestabili: applicano un'evidente intesa,

di Marco Bertoncini25.10.2018 www.italiaoggi.it

I due vicepresidenti del Consiglio procedono all'unisono: Luigi Di Maio fa da sponda a Matteo Salvini, Matteo Salvini sostiene Luigi Di Maio. Una volta dichiarata guerra all'Ue, l'uno e l'altro asseriscono di non voler deflettere, quale che sia il costo del combattimento. A livello verbale, i due sono inarrestabili: applicano un'evidente intesa, che sia frutto del patto della tagliatella (pietanza, però, non mangiata nella cena con Giuseppe Conte) o che derivi da alcuni fra gli innumerevoli incontri, personali o telefonici o telematici.

Le seconde file, invece, con più cautela riconoscono che la forza dei fatti futuri potrebbe costringere a rivedere la manovra. Pure Di Maio e Salvini sanno benissimo che in primo luogo le reazioni negative dei mercati potrebbero mitigare gli entusiasmi oggi ostentati, ma mimano celerità e gioia.

Le ragioni che motivano il loro comune atteggiamento sono, in buona sostanza, riconducibili a due.

La prima è l'appoggio che la manovra incontra, almeno a giudicare dai sondaggi. Sempre le rilevazioni politiche garantiscono che i due partiti di maggioranza, considerati insieme, fruiscono di un seguito che stupisce tutti gli osservatori. Perché, allora, esitare?

La seconda ragione è in certo modo legata anch'essa al seguito popolare. Se si dovranno compiere passi indietro, revisioni, tagli, sarà per obblighi esterni. I capri espiatori non mancheranno: la Commissione europea, la finanza planetaria, l'euroburocrazia. Lega e M5s potranno menar vanto: noi abbiamo mantenuto le promesse, abbiamo lottato, abbiamo fatto l'impossibile. Non è colpa nostra se abbiamo dovuto cedere: di più non potevamo. Insomma, siamo stati bravi: sosteneteci ancora (leggansi elezioni europee).

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