Cosa dice la relazione tecnica sul Terzo Valico

Categoria: Italia

Opera promossa con riserva. Secondo lo studio, il costo della nuova alta velocità tra Genova e Milano, circa 6,2 miliardi, sarà ammortizzato solo se il traffico merci verrà almeno triplicato. Obiettivo molto difficile da raggiungere.

FRANCESCO PACIFICO. 30.10.2018 www.lettera43.it

A essere molto ottimisti, è una promozione con riserva. L'opera è utile ma difficilmente si potrà recuperare il grande investimento. Da quasi due settimana è sulla scrivania del ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli la relazione sul Terzo Valico, redatta dalla struttura tecnica di missione del Mit guidata da Alberto Chiovelli. Quella che sta valutando i costi-benefici delle grandi opere della legge obiettivo. E secondo i tecnici, il costo della nuova ferrovia ad alta velocità tra Genova e Milano, circa 6,2 miliardi di euro, sarà ammortizzabile se il traffico merci sarà almeno triplicato. Oggi vengono trasportate su quella tratta circa 1.500 tonnellate al giorno, quindi un obiettivo tanto ambizioso quanto difficile da raggiungere (leggi anche: come saranno usati i fondi straordinari per le infrastrutture).

Per il resto quell'opera s'ha da fare non fosse altro perché permetterà ai passeggeri tra Genova e Milano di risparmiare almeno 20 minuti di viaggio; perché su quell'infrastruttura viaggeranno treni più lunghi e con una sola motrice; perché, soprattutto, non si può bloccare un cantiere già concluso per quattro quinti. Senza contare che i 4 miliardi e mezzo ancora da spendere sono vincolati al progetto esistente. Di conseguenza è quasi impossibile fare modifiche.

ACCORDO LEGA-M5S PER TERMINARE L'OPERA

Toninelli potrebbe comunicare i contenuti della relazione già entro la prima settinama di novrembre. Quasi in concomitanza con il voto al decreto Genova. Dietro le quinte, poi, ci sarebbe un accordo tra Lega e cinque stelle per non bloccare l'opera, che è centrale per il Nord Ovest e per il futuro del Carroccio in quel quadrante. Ne è sicuro anche il governatore ligure, Giovanni Toti: «La realizzazione del Terzo valico sta andando avanti, nonostante qualche braccio di ferro con il Movimento 5 stelle, ed è tra le opere che proseguiranno e proseguiranno rapidamente».

UNA RELAZIONE TRA LUCI E OMBRE

Eppure il contenuto della relazione, alternando luci e ombre, darà adito a molte polemiche. Stando a quanto si vocifera in ambienti parlamentari, i tecnici della commissione non hanno valutato né il progetto in sé né le ripercussioni legate a penali in caso di stop al cantiere (uno studio ad hoc dovrebbe essere consegnato a breve dai consulenti giuridici). Sono soprattutto due gli aspetti misurati: il rapporto tra costi e benefici, quindi il ritorno in termini economici e ambientali, e il costo complessivo. Su questo fronte ci vorranno altri 4 miliardi di euro per un'opera che lo scorso dicembre ha visto il Cipe sbloccare - ma manca il via libera del Mit - rispettivamente 1,5 miliardi di euro e 883 milioni per il quinto e il sesto lotto, dopo i 3,6 miliardi già autorizzati per i lotti precedenti.

Terzo Valico: Anac, commissariare Cociv Vedi carta su www.lettera43

I BENEFICI DELLA FUTURA FERROVIA

Più complessa e articolata la valutazione sui costi e i benefici. In quest'ottica i tecnici, tra i quali l'economista bocconiano Marco Ponti, hanno delineato tre scenariuno "pessimistico" (con il trasporto merci rimasto ai livelli attuali), uno "realistico" (con il numero dei container che raddoppia) e uno ottimistico (con il traffico che triplica o quadruplica). Soltanto nell'ultima ipotesi ci sarebbe un completo ammortamento dei costi dell'opera. Ma i benefici, a ben guardare la relazione, sarebbero ben altri: in primo luogo sulla futura ferrovia, e nonostante il percorso in pendenza, viaggeranno treni con più vagoni, quindi in grado di trasportare non solo più merci ma anche più passeggeri degli attuali 4,5 milioni annui, e con una sola locomotrice, con non pochi risparmi di natura energetica. Saranno poi tagliati i tempi di percorrenza tra Genova e Milano: ci vorranno tra i 20 e i 30 minuti in meno.

PIÙ CENTRALITÀ PER IL PORTO DI GENOVA

Dal punto vista più strategico e commerciale i tecnici hanno ipotizzato che aumenterebbero le navi portacontainer in partenza da Suez, che si fermerebbero a Genova e che oggi invece si dirigono direttamente verso Rotterdam. Senza dimenticare che ci sarebbe un fortissimo risparmio in termini ambientali, perché le merci farebbero 3 mila miglia di mare in meno, passando per i binari dove il trasporto è elettrico e garantisce minori emissioni.